Gli autisti aggrediti, affrontare il problema con strumenti efficaci

La questione non sarà risolta fino a quando non verrà considerata per quello che è: un problema di ordine pubblico

Milano, 7 giugno 2018 -

DOMANDA:

Caro direttore, è successo ancora: due autisti dei bus a Como sono stati picchiati da un gruppo di persone che volevano usare i mezzi pubblici senza pagare il biglietto. Era già accaduto a Milano contro un ispettore dell’Atm. Ed è capitato molte volte sui treni in viaggio in Lombardia. Quando sento parlare di controlli e sicurezza, a me viene da allargare le braccia. Perché spesso nel mirino dei prepotenti finisce proprio chi ai controlli è deputato. Tutti, insomma, rischiano grosso. Marilena G., Milano

RISPOSTA:

La questione non sarà risolta fino a quando non verrà considerata per quello che è: un problema di ordine pubblico. Considerazione, questa, che comporta una strategia diversa dall’attuale, che prevede la segnalazione del problema, l’arresto, il processo e la rapida scarcerazione dell’indagato. Mi faccia dire chiaramente un cosa: non basterà il pur necessario potenziamento della presenza delle forze dell’ordine sui mezzi pubblici. Il potenziamento, infatti, è difficile, perché è irragionevole e demagogico anche solo ipotizzare di poter mettere un agente su ogni mezzo pubblico. E allo stesso tempo il potenziamento è insufficiente, perché è il sistema delle sanzioni a non funzionare. Chi si rende protagonista di queste aggressioni, infatti, rischia poco o nulla, a meno che non ci scappi il morto. Questo è il nodo. Vedremo chi avrà il coraggio di scioglierlo. sandro.neri@ilgiorno.net