Storie di donne

Molti sono i progetti che taluni enti e associazioni portano avanti per tutto l’anno in difesa e a sostegno delle donne in difficoltà

Milano, 9 marzo 2018 - Tante manifestazioni e iniziative hanno accompagnato la tradizionale Festa dell’8 marzo. Molti sono pure i progetti che taluni enti e associazioni portano avanti per tutto l’anno in difesa e a sostegno delle donne in difficoltà, per offrire loro opportunità e speranze di riscatto. Domenica Taccone è la giovane mamma di una bimba di tre anni che, grazie a Progetto Neet (acronimo di Not in Education, Employment or Training, che indica i giovani che non partecipano a percorsi di istruzione o formazione e non stanno svolgendo un’attività lavorativa) e a Fondazione Cariplo, sta svolgendo un tirocinio presso l’Associazione San Vincenzo De Paoli. Questa esperienza le sta permettendo di ritrovare l’energia, incontrare persone e avere la spinta per capire cosa fare e per inseguire i suoi sogni. Ha detto: «Stare fuori dal mercato del lavoro e anche dalla scuola mi dava molta sfiducia, avevo bisogno di rimettermi un po’ in gioco, di alzarmi la mattina con uno scopo». Spicca anche l’esperienza di Sara Strambo che unisce i vecchi mestieri e le nuove professioni. Oggi sarta in un atelier di abiti da sposa dopo una scuola di moda e anni di tirocinio, nel 2015, insieme alla Fondazione “La bottega sulle nuvole di Gilda”, un’associazione attiva nella Valle Strona per il recupero delle tradizioni di ricamo e cucito, tiene un laboratorio per confezionare la “Rasa”, il costume tradizionale seicentesco.

È un piano sostenuto da Fondazione Cariplo nell’ambito delle Fondazioni Comunitarie. La “Rasa” è un abito “ricco di storia, tradizione e affetti”, ma così complesso che nessuna donna nel territorio della Valle Strona sapeva più confezionarlo. Il progetto delle Fondazioni Comunitarie rappresenta uno dei modelli più innovativi e sofisticati di filantropia che, sorto negli Stati Uniti nel 1914, ha conosciuto una rapida applicazione ed espansione in tutto il mondo, in particolare in Europa.  Un’altra storia ancora è quella di Elisa Pozzi, 30 anni, a capo dell’azienda agricola Zipo. Lasciata la grande casa di campagna nel sud milanese dove è cresciuta, si iscrive all’American School of Milan. Finita l’università, con il sostegno del padre converte l’azienda agricola. Non è stato sempre facile: «Ora però sono felice e coinvolta in tanti progetti che amo, come il Mercato della Terra»,  una rete internazionale di mercati, di produttori e di contadini, coerente con la filosofia Slow Food e sostenuta da Fondazione Cariplo