Coronavirus, Galli: "Le discoteche non dovevano aprire"

Per l'infettivologo del Sacco "la situazione è ancora arginabile. Bisogna avere la volontà e la capacità di farlo"

L'infettivologo Massimo Galli (Dire)

L'infettivologo Massimo Galli (Dire)

Milano, 17 agosto 2020 - "Le discoteche non dovevano essere aperte in nessun caso. Il primo decreto era poco definito e  abbastanza confuso. Ora finalmente si è fatta chiarezza". Ne è convinto l'infettivologo Massimo Galli. "Con tutto il rispetto e con la necessità di dare i dovuti sostegni economici a chi ha dovuto chiudere - ribadisce il primario dell'ospedale Sacco di Milano - le discoteche non erano da aprire in una situazione come quella in cui stiamo vivendo" con Covid-19. 

Oggi, ricorda Galli, "abbiamo focolai diffusi" di coronavirus Sars-Cov-2. "E si è abbassata l'età media delle persone che si infettano perché sono i più giovani che si espongono" al virus. Per l'esperto "è chiaro che la situazione è ancora arginabile. Bisogna avere la volontà e la capacità di farlo".