Caso Becciu, pg Milano: no a scarcerazione Cecilia Marogna

La manager 39enne, coinvolta nell'indagine vaticana sull'ex numero 2 della Segreteria di Stato, è accusata di appropriazione indebita aggravata

Cecilia Marogna e Angelo Becciu (ImagoE)

Cecilia Marogna e Angelo Becciu (ImagoE)

Milano, 28 ottobre 2020 - La Procura generale di Milano ha dato parere negativo all'istanza di scarcerazione presentata dai difensori di Cecilia Marogna, la manager coinvolta nell'indagine vaticana sull'ex numero 2 della Segreteria di Stato, il cardinale Angelo Becciu, arrestata nel capoluogo lombardo il 13 ottobre su mandato dell'autorità giudiziaria della Città del Vaticano.

La 39enne cagliaritana era presente stamani nell'udienza a porte chiuse davanti alla quinta sezione penale d'appello in cui si è discusso della richiesta di scarcerazione, istanza presentata dalla difesa in attesa della conclusione del procedimento sull'estradizione. Sulla richiesta dei difensori dello studio legale Dinoia i giudici (presidente del collegio Franco Mattacchioni) decideranno in tempi rapidi e comunque entro cinque giorni. Nell'udienza sull'istanza di revoca o di modifica della misura cautelare è intervenuta il sostituto pg Laura Gay e hanno parlato i legali della donna, portata via dopo l'udienza da un'uscita laterale.

La Corte d'Appello aveva disposto la convalida dell'arresto eseguito dalla Gdf, tramite Interpol, e la misura cautelare in carcere per la "gravità dei fatti" e per il "pericolo di fuga". La Corte, dopo l'udienza di oggi, dovrà valutare soltanto se sussistano o meno le esigenze cautelari per tenere la 39enne ancora in carcere in attesa dell'eventuale estradizione (il procedimento passerà poi per un'altra udienza) o se basterà una misura meno afflittiva, come i domiciliari. Marogna è accusata di appropriazione indebita aggravata in quanto dal dicembre 2018 in poi, con la complicità di altre persone, si sarebbe appropriata in maniera illecita di fondi della Santa Sede a lei assegnati per fini istituzionali e che avrebbe utilizzato in parte per spese personali.

In particolare, contesta "alla radice" l'arresto e la conseguente misura cautelare la difesa di Cecilia Marogna, perché la 39enne "non poteva essere arrestata dato che l'accordo tra Italia e Vaticano consente l'estradizione dal Vaticano all'Italia, ma non quella dall'Italia al Vaticano". Lo ha spiegato l'avvocato Fabio Federico dello studio legale Dinoia in merito all'istanza di scarcerazione discussa oggi.