La Virtus ricomincia a vincere: è Supercoppa

Battuta Sassari dopo un secondo quarto da dimenticare. Più forte delle assenze, la V nera riesce a bissare il successo del 2021

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Virtus Bologna

72

Dinamo Sassari

69

SEGAFREDO BOLOGNA: Mannion, Belinelli 12, Pajola 4, Bako 10, Ruzzier ne, Lundberg 6, Menalo ne, Mickey 13, Camara, Weems 6, Ojeleye 9, Cordinier 12. All. Scariolo.

BANCO SASSARI: Jones 7, Robinson 6, Dowe 8, Kruslin 3, Gandini, Bendzius 15, Gentile 5, Raspino, Diop 7, Onuaku 18. All. Bucchi

Arbitri: Mazzoni, Baldini, Borgioni

Note: parziali 23-19; 43-49; 57-59. Tiri da due: Virtus Bologna 1634; Sassari 2035. Tiri da tre: 929; 523. Tiri liberi: 1316; 1418. Rimbalzi: 32; 37.

di Massimo Selleri

Per il secondo anno di fila la Segafredo festeggia la conquista della Supercoppa al termine di una gara molto dura, dove la differenza l’ha fatta soprattutto il nuovo arrivato Jordan Michey, mentre per Sergio Scariolo si conferma magico questo settembre dove, dopo i campionati europei, mette nella sua bacheca personale anche questo trofeo. Tra la stanchezza di chi ha le rotazioni corte, dovendo anche fare i conti con le assenze di Kaspar Treier e Jack de De Vecchi, e quella di chi in questo momento non riesce a giocare due partite di fila, essendo ritardo con la preparazione, alla fine prevale chi comunque ha la panchina più lunga, nonostante le indisponibilità di Abass, Hackett, Jaiteh, Shengelia e Teodosic. Ci sono due numeri che dimostrano quanto ci sia un problema di rodaggio nelle fila bianconere: il primo è quello delle 17 palle perse e il secondo è legato ai 22 falli commessi, con gli avversari sardi che fino hanno avuto benzina nel serbatoio giravano ad una velocità. A quel punto la Segafredo si è affidata alle individualità, trovando una certa continuità da Jordan Mickey e da Semi Ojeleye, mentre Marco Belinelli ha viaggiato a corrente alternata pur caricandosi la squadra sulla spalle nei momenti difficili.

Dopo un 9-0 di parziale che ha portato Sassari sul 42-33 e il controsorpasso di Bologna sul 59-60, da lì le due squadre danno vita ad una gara punto a punto e tra un errore e l’altro grazie ad una prodezza di Alessandro Pajola a 54” dalla fine il punteggio è ancora in parità sul 69-69. A quel punto la testa della Dinamo ha completamente staccato la spina, mentre Jordan Mickey è salito in cattedra, e ha guidato la sua squadra alla vittoria. Il lungo statunitense segna il +2 (69-71), poi sull’errore di Dowe prende il rimbalzo che costringe gli avversari a consumare una marea di tempo. In lunetta si finisce Isaia Cordinier che fa l’12 che consegna il trofeo alla V nera.