GRIFO, AVVIO CHOC

A Brescia due gol in tredici minuti. Altro ko: un punto in quattro partite

Migration

Neanche nei peggiori incubi. Con il ko di Brescia fanno tre sconfitte e un pari: un punto in quattro partite, un avvio allucinante tanto quanto avvilente. Che sicuramente fa parecchio riflettere. Perché la serie B sarà anche un campionato che ha alzato il suo livello, anno dopo anno sempre di più, ma la rosa attuale del Perugia sicuramente non è da ultimo posto in classifica e soprattutto non può commettere errori ed esporsi a figuracce come accaduto in queste quattro gare. A fare festa stavolta è il Brescia che in appena dodici minuti si trova avanti di due gol con il minimo sforzo. Il Grifo accorcia nel finale di primo tempo con Luperini, Gori, nella ripresa, evita il tris parando il rigore di Moreo, ma a pesare sono le reti presi in avvio di gara.

Sette i gol subiti da una squadra che avrebbe dovuto fare della solidità la sua arma vincente. Ma se una squadra va sempre sotto dopo pochi minuti si snatura la fisionomia e va a monte quanto preparato in settimana. Il problema quindi è: perché questa squadra subisce così? L’ipotesi che lascia uno spiraglio di fiducia è che si è passati a una organizzazione di gioco molto diversa dalla precedente e occorre del tempo per assimilarla. Ma di tempo ce ne è più poco, contro l’Ascoli, sabato, c’è solo un risultato, la vittoria per iniziare il cammino e scacciare i fantasmi.

Altro interrogativo: sono tanti i giocatori che strada facendo si sono fermati ai box: solo un caso? Anche questo aspetto merita un approfondimento.

La gara. A ridosso del match alza bandiera bianca anche Beghetto (oltre a Sgarbi squalificato, Dell’Orco e Strizzolo ai box), a sinistra c’è spazio per il giovane Paz (che si rivelerà tra i meno peggio), adattato sulla corsia mancina. Castori lascia in panchina Kouan, forse poco sereno dopo la trattativa di mercato della settimana e lancia dal primo minuto Santoro. In attacco, subito Di Carmine in coppia con Olivieri. Neppure il tempo di accomodarsi sugli spalti che il Brescia passa: Galazzi al 6’ infila i biancorossi con un sinistro angolato che Gori vede solo all’ultimo. Un brutto avvio per la squadra di Castori che è quindi costretta a sbilanciarsi e va subito sotto di due gol, stavolta a fare festa è Ayè in scivolata su assist di Galazzi, con la difesa ancora in difficoltà (13’). Dopo sei minuti di stop per l’infortunio all’assistente dell’arbitro, è Moreo che va vicino al terzo gol, ma alla mezz’ora Di Carmine dimostra di saperci sempre fare, fa un movimento da attaccante vero in area, segna, ma purtroppo l’arbitro ravvisa un fallo di mano. Ma al 35’ è buona la rete di Luperini su angolo di Vulic. In chiusura di tempo Di Carmine va vicino alla rete del pareggio. A inizio ripresa dentro Melchiorri e fuori uno spento Olivieri. E proprio Melchiorri si conquista la punizione dal limite che Vulic calcia alto di un soffio (17′), dopo che le Rondinelle avevano però spaventato il Grifo con la traversa colpita di testa da Ayé (6’). Castori getta nella mischia anche Kouan e Di Serio (fuori Santoro e Di Carmine), poi Bartolomei per Vulic ma deve ringraziare Gori che al 31’ tiene a galla il Grifo parando il rigore calciato da Moreo (concesso per un fallo di Vulikc su Bertagnoli). Castori butta nella mischia anche Matos per Vulikic, ma il Brescia resiste e porta a casa i tre punti.

Francesca Mencacci