Omar Pedrini e i Tamurita, il coraggio di amare nell'era Covid

L'ex Timoria incontra la band sarda per "rimettersi in gioco in un periodo in cui la musica soffre"

Omar Pedrini

Omar Pedrini

 

Brescia - La patchanka che incontra il rock. I Tamurita che 'scoprono' l'ex Timoria Omar Pedrini. E viceversa. Per “rimettersi in gioco in un periodo in cui la musica soffre”, ma “senza cadere nella trappola di seguire i generi che vanno adesso”. Sergio Piras è il leader carismatico dei Tamurita, Dna cagliaritano, anima nomade e suoni gitani tra folk, reggae, ska e sfumature punk. Ma “in questo periodo dell'anti-musica abbiamo deciso di allontanarci un po', ci siamo aperti di più al nazional-popolare”.

Il coraggio di amare

Una nuova versione che nasce da evoluzione e maturazione. E arriva, come prima tappa di questa nuova vita che è "una strada tortuosa", al singolo "Chi ama vince" dedicato al coraggio di amare. “Amare quello in cui credi, seguire la tua fede, per la musica o per qualsiasi altra cosa. Imparando a sapere chi sei e quello che vuoi fare. Senza svendersi”. E' un brano fluido, dove la voce si appoggia sulla musica e racconta quanto sia difficile scegliere di affidarsi all'amore. Perché significherebbe “mettersi a nudo, esporre le proprie emozioni e le proprie debolezze”. Perché è un sentimento che “permette agli uomini di fare grandi cose e abbracciare la propria vita senza limiti”. Andando anche oltre il tempo che spesso "è una trappola".

I Clash come stella polare

Anche per questo l'ultimo singolo “è uno slogan che darà il titolo al nuovo album in uscita entro l'estate con una riflessione sulla crescita e una critica costruttiva e schietta su quello che ci sta intorno”. Sergio non ha mai smesso di seguire i suoi sogni amandoli nel senso più profondo. Fin da quando era ragazzino nella Cagliari degli anni Ottanta, “noi sì che eravamo ultra-metropolitani. Pensavamo di essere inglesi, altroché. C'erano i punk e i rockabilly, al Bastione c'era un mercatino dove ordinavamo i 'chiodo' direttamente da Londra”. Figli dei Clash, Sergio e i Tamurita sono riusciti a 'smuovere il sole'. Cantando “per rabbia perché siamo chiusi e fermi da un anno. Mi manca il profumo del palco”. Ma anche “per amore, perché ho la speranza che si torni presto a vivere”. In fondo 'la notte buia, prima o poi, finirà'.