Elezioni comunali, Paola Vilardi correrà contro Del Bono

Brescia, ufficializzato (in casa Lega) il candidato del centrodestra

Paola Vilardi (Fotolive)

Paola Vilardi (Fotolive)

Brescia, 27 marzo 2018 - Se in politica contano anche i simboli, non passa inosservato che la prima uscita pubblica da candidato sindaco del centrodestra Paola Vilardi l’abbia fatta in casa Lega. Il Carroccio cittadino, dopo il via libera di Matteo Salvini arrivato venerìd, ha ufficializzato l’annuncio del suo candidato alle amministrative bresciane, che sarà, appunto, la forzista Vilardi. Il suo nome era stato fatto in tempi non sospetti; poi il 4 marzo ha riscritto i rapporti di forza nel centrodestra nazionale e locale. Per sostenere Vilardi, la Lega continuerà il lavoro fatto in tutti questi anni, nei quartieri, con i gazebo, tra la gente.

«Ovviamente faremo valere il nostro peso – sottolinea il segretario cittadino Matteo Rinaldi – in giunta». In campo tutti i ‘big’, dai parlamentari Simona Bordonali e Paolo Formentini, a Fabio Rolfi, che oggi sarà nominato assessore in Regione. Cinque le parole cardine del programma condiviso: sicurezza, ambiente, famiglia, lavoro, fuguro. «Vogliamo un sindaco – sottolinea Bordonali – con cui si possa ragionare, confrontarsi, su punti che per la Lega sono imprescindibili e che lo sono anche per Vilardi». «E’ la sintesi– aggiunge Rolfi – della coalizione. Siamo diversi, ma accomunati da valori, su famiglia, sicurezza, ambiente, lavoro. Corriamo per vincere». Vilardi ha espresso la volontà di «recuperare una risorsa come Viviana Beccalossi, dopo l’addio a FdI» e si è detta possibilista su un eventuale dialogo con il M5S, anche prima del ballottaggio. «Saranno mesi di lavoro intensi – sottolinea il capogruppo Massimo Tacconi – per dare un’alternativa a questa giunta che ha lasciato molte cose irrisolte». «Avere amministrazioni – ha concluso Vilardi, che si è detta commossa ed emozionata – dello stesso colore politico a Roma, in regione e a Brescia è fondamentale per risolvere I problemi. Del Bono? Come un commissario prefettizio, senza capacità di immaginare la città del domani».