Elezioni del Consiglio provinciale a Brescia, è ribaltone: vince il centrodestra

Ora il presidente Samuele Alghisi (Pd) dovrà cercare nuovi equilibri. E nel Partito Democratico è guerra tra il primo dei non eletti e l'ultimo degli eletti

Samuele Alghisi

Samuele Alghisi

Brescia, 18 marzo 2019 - Il riconteggio dei voti non cambia l'esito dell'elezione del consiglio provinciale, che ha consegnato la vittoria al centrodestra. Ribaltata, dunque, la maggioranza che, lo scorso ottobre, aveva portato alla elezione del presidente in quota Pd Samuele Alghisi, che ora dovrà cercare nuovi equilibri.

«Per come funziona l'ente di secondo livello, il presidente deve essere supportato da tutti i consiglieri – commenta Alghisi – l'apertura la faccio nei confronti di tutti». Sui 2500 amministratori locali aventi diritto al voto, si è presentato ai seggi il 67%, 1715. Con 37.530 il Centrodestra ha conquistato otto seggi a Palazzo Broletto contro i sette di Comunità e territorio, lista che fa riferimento al centro sinistra e che ha incassato 35.874 voti. Un seggio è andato a Provincia bene comune, lista di sinistra, con la riconferma di Marco Apostoli, uno dei portavoce della battaglia per l'acqua pubblica e che ha superato le 5mila preferenze. In Broletto siederanno, quindi, per il Broletto Matteo Micheli, Nicoletta Benedetti, Renato Pasinetti, Massimo Tacconi, Cristina Almici, Giacomo Massa, Maria Teresa Vivaldini, Gian Luigi Raineri. La Lega fa la parte del leone con Massimo Tacconi, Renato Pasinetti e Matteo Micheli, eletti come primi della lista di centrodestra.

«Aver fatto una lista unica ha portato risultati – commenta Tacconi - siamo convinti che il fatto di avere 8 consigliere in maggioranza possa essere un valore aggiunto nella gestione della provincia di Brescia, ma nessun vuole fare la stampella ad Alghisi». Per il centrosinistra, siederanno in Broletto Guido Galperti, Filippo Ferrari (i due più votati in assoluto), Gianpiero Bressanelli, Antonio Bazzani, Diletta Scaglia, Andrea Ratti e Giandomenico Sarnico. Proprio quest'ultimo è protagonista di una querelle tutta interna al centrosinistra e che ora rischia di portare le elezioni del consiglio provinciale sul tavolo del Tar. Il sindaco di Ospitaletto, che ieri sera era risultato primo dei non eletti, nella mattinata di lunedì ha chiesto al segretario provinciale di rivedere le schede. Si è andati, quindi al riconteggio dei voti espressi nei 31 comuni compresi tra 10 e 30 mila abitanti, che ha portato Sarnico a rientrare negli eletti a discapito di Gianmaria Giraudini, sindaco di Villa Carcina, che ora potrebbe ricorrere al tribunale amministrativo. In corso ulteriori verifiche; mercoledì dovrebbe esserci comunque la proclamazione degli eletti.