Brescia, in cassa mancano 31 milioni

Le minori entrate causa Covid pesano sui conti del Comune, ma sembra scongiurato il rischio scopertura

L’assessore al Bilancio Fabio Capra

L’assessore al Bilancio Fabio Capra

Brescia, 30 maggio 2020 - Conti salvi per ora, ma restano le incognite per la seconda metà dell’anno e per il 2021. "Per ora reggiamo all’onda d’urto del coronavirus", spiega l’assessore al bilancio del comune di Brescia Fabio Capra, che mercoledì riferirà in consiglio dei prelievi dal fondo di riserva, 1milione 150mila euro quasi totalmente spesi per sanificazioni e dpi. "Dovremo riempirlo con la prima variazione di bilancio, per arrivare a fine anno", aggiunge Capra.

Sembra scongiurato il rischio di scopertura a causa delle mancate entrate per 31 milioni di euro. Dal fondo per le cinque province più colpite sono arrivati infatti 12,7 milioni di euro, a cui si aggiungono 13 milioni della misura salva Comuni (per ora è in fase di erogazione l’acconto del 30%, pari a 4 milioni). Inoltre, la possibilità di bloccare le rate dei mutui con Ubi Banca (saranno pagati solo gli interessi), permetterà di mettere a bilancio 5 milioni di euro. "Riteniamo che non ci sarà la necessità di stravolgere il bilancio, ma solo di correggerlo".

Confermati investimenti e concorsi pubblici, nonché lo sconto Tari per le attività che sono rimaste ferme e che varrà circa 800mila euro. E tuttavia pesano le incognite dei prossimi sei mesi, e ancora di più per il bilancio 2021. Aumenteranno nettamente i costi per il Tpl, così come quelli delle scuole, che potrebbero triplicare, mentre potrebbero ridursi ulteriormente le entrate, per effetto della perdita di posti di lavoro. Ci sono poi i costi inattesi, come quelli che derivano dall’obbligo di sanificare ogni giorno i giochi nei parchi che costerebbero 500mila euro. "Misura inutile – sottolinea il sindaco Emilio Del Bono –, se i bambini li usano tutto il giorno, sanificarli la notte non serve".

Per garantire stabilità fino alla fine dell’anno, potrebbero servire almeno altri 12 milioni. La Loggia è al lavoro per cercare fondi anche privati. A breve sarà annunciato un accordo con Banca Intesa per sostenere il tessuto produttivo; la partnership con Ubi Banca per l’iniziativa “Brescia-Bergamo Capitale della cultura“ porterà risorse nelle istituzioni culturali già da quest’anno. "La leva pubblica e quella privata con la regia comunale – spiega il sindaco – iniziano a prefigurare un disegno strategico che permette alla città ci respirare. Restano i problemi, cercheremo di non lasciare indietro nessuno. Abbiamo Brescia mobilità in disequilibrio, San Filippo in stand-by, le istituzioni culturali ferme, cercheremo di dare risposte ragionevoli, perché il punto di caduta sia meno doloroso possibile". Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dal governo: Conte si è infatti impegnato con Anci ad aggiungere altri 3 miliardi a quelli già messi per il Salva Comuni.