Brescia, 18 maggio 2011 - C’è aria di festa nel Pd. Le elezioni amministrative hanno cambiato la cartina politica della provincia di Brescia. Dei 29 Comuni in cui si è votato, i Comuni amministrati dalla coalizione di centrodestra erano infatti 19, 10 quelli del centrosinistra. Ora è tutto ribaltato: 18 quelli passati al centrosinistra, 11 al centrodestra.

«Dei nostri - spiega Fabio Ferraglio, consigliere provinciale - ne abbiamo persi solo 2, Bagnolo Mella e Bienno. Inoltre, i 5 sindaci uscenti che si sono ricandidati sono stati tutti confermati». Su Bagnolo, lucida l’analisi di Pietro Bisinella, coordinatore provinciale del Pd. «Il nostro candidato sindaco ha pagato gli errori di un’amministrazione di centrosinistra che ha lasciato troppi buchi nel bilancio. Inoltre, ci siamo presentati separati».

I 10 passati al centrosinistra sono invece: Artogne, Azzano, Bovegno, Capriano del Colle, Castelmella, Cortefranca, Flero, Nave, Ospitaletto, Osimo, Poncarale. Tra questi, alcuni sono molto pesanti: Nave, Bovegno, Castelmella, Poncarale erano storicamente roccaforti della destra; significativa anche la vittoria in un comune popoloso come Ospitaletto. Con la vittoria a Nave e Bovegno si potrebbe anche aprire una fase di riflessione nella Comunità Montana della Val Trompia.

«Siamo passati – spiega Riccardo Frati – da 12 comuni di centrodestra e 6 di centrosinistra, a 10 contro 8. La situazione è cambiata: i numeri ci dicono che i giochi si possono riaprire». Ma i giochi si possono riaprire non solo in Val Trompia. Secondo Paolo Pagani, responsabile lavoro Pd, c’è molta fibrillazione su Milano: se al ballottaggio dovesse vincere Pisapia, si potrebbe andare a votare prima del 2013.

«Il voto in tutta Italia – spiega Giorgio De Martin, segretario PD Brescia – è stato un voto contro i fallimenti di Pdl e Lega: avevano promesso che avrebbero abbassato le tasse e ridotto la burocrazia, e invece non l’hanno fatto. Ma è stato anche un voto che ha premiato i candidati e i programmi del centrosinistra, più convincenti». E poco importa se candidati come Pisapia sono usciti dalle primarie contro il volere del Pd. «A volte gli elettori - continua De Martin - intuiscono prima e meglio quali sono i candidati vincenti».

Dura la lettura politica di Pagani: «Dai dati nazionali emerge che la Lega è in forte battuta d’arresto, perché gli elettori hanno capito che è la guardia pretoriana del governo Berlusconi. La sinistra invece ci ha visto giusto: la linea di Bersani e Letta paga». Secondo Bisinella, il Pd avrebbe vinto infatti grazie alla chiarezza e alla trasparenza dei candidati. E per l’anno prossimo si guarda già alle amministrative di Desenzano e Rovato. «C’è un forte vento di cambiamento - conclude Bisinella. - Il messaggio che ci hanno dato gli elettori è che dobbiamo stare unire per continuare a vincere».