Turismo a Brescia: col ponte di Ognissanti si chiude in bellezza

Soddisfatti degli arrivi gli operatori turistici del territorio . Fantini di Federalberghi: "Dopo l’emergenza c’è stata la ripresa"

Alessandro Fantini, vicepresidente vicario di Federalberghi Brescia

Alessandro Fantini, vicepresidente vicario di Federalberghi Brescia

Brescia - Il ponte lungo dell’1 novembre regala a Brescia l’ultima coda di arrivi e presenze di turisti, prima della stagione invernale. Sono soprattutto i laghi i principali attrattori di visitatori italiani e stranieri, stando a quanto riferito dalle strutture ancora aperte. "Sarà un buon ponte, mi vien da dire che potrebbe essere la chiusura in bellezza di una stagione che è andata molto bene – spiega Alessandro Fantini, vicepresidente vicario di Federalberghi Brescia – siamo partiti in ritardo, ma poi c’è stato modo di recuperare. Anche per la città, la promozione che è in corso anche sulle reti televisive nazionali, sta portando flussi turistici interessati alla visita culturale della città. Un trend che ci fa ben sperare in una buona ripresa post-Covid".

II turismo culturale in città va a compensare quello d’affari, storicamente importante per Brescia, ma che ancora non si è ripreso del tutto. "La crescita dell’economia non ha portato al ritorno del turismo business – precisa Fantini – soprattutto per quanto riguarda la mobilità internazionale, ci sono flussi che ancora non arrivano da molti Paesi esteri. Si stanno inoltre consolidando modalità di fare affari a distanza, che potrebbero perdurare nel tempo". Per l’inverno, la montagna potrebbe essere protagonista, ma resta l’incognita della neve e dell’andamento dell’epidemia. "C’è qualche piccolo pensiero – prosegue Fantini – soprattutto per la presenza del mondo anglosassone, che è grande frequentatore delle nostre montagne. Si punta molto sul turismo domestico, auspichiamo che gli italiani vengano sulle nostre montagne".

Se nei due anni di pandemia il settore del turismo è stato uno tra i più colpiti, è altrettanto vero che, da parte degli operatori, c’è stata una certa resistenza e non si sono viste le chiusure a raffica che si temevano. "Ha chiuso chi era già in difficoltà – aggiunge Fantini – ma non bisogna dimenticare che anche chi ha resistito ha dovuto chiedere finanziamenti, per cui l’indebitamento si trascinerà ancora per qualche anno". Resta sempre difficile, però, trovare personale. "Chi ha potuto, ha scelto di andare a lavorare in settori meno esposti al rischio pandemia – evidenzia Fantini – ma c’è anche chi ha preferito prendere il reddito di cittadinanza". Guardando al futuro, si scommette soprattutto sull’appeal che potrà derivare da Bergamo-Brescia Capitale della Cultura. Proprio in questi giorni, è in corso un tour promosso da Visit Brescia, Visit Lake Iseo e Visit Bergamo destinato alla delegazione di tour operator e stampa specializzata irlandese, in vista del 2023.