Luce e gas, conti impazziti: bilanci dei Comuni a rischio

In crisi soprattutto i piccoli i centri. Ma anche i capoluoghi soffrono il caro-bolletta

Elettricità (Ansa)

Elettricità (Ansa)

Brescia - Non solo famiglie e imprese sono alle prese col caro bolletta, ma anche i Comuni iniziano a dormire sonni poco tranquilli a fronte dell’aumento dell’energia che incombe sui bilanci. Il raddoppio delle utenze, soprattutto per i municipi più piccoli, potrebbe, in effetti, mettere a rischio l’equilibrio tra entrate e uscite. L’energia elettrica, in particolare, rappresenta la voce di maggiore peso tra le utenze. Per chi è già virtuoso, non sarà semplice neanche ridurre gli sprechi: Brescia, ad esempio, secondo l’analisi della Fondazione Gari (Gazzetta amministrativa della repubblica italiana) è già tra le città più efficienti d’Italia (quarto posto dopo Parma, Rovigo e Reggio Emilia) nella gestione delle utenze.

Tra energia elettrica e gas, prima dei rincari, spendeva poco meno di 1milione e 800mila euro. Al sedicesimo posto in Italia (seconda in Lombardia) c’è Mantova, con circa 800mila euro. Segue, per rating di efficienza, Monza, con circa 2,4 milioni di euro, Lecco con poco più di 1,4 milioni simile alla bolletta di Lodi, Cremona con 1,3 milioni, Como con oltre 1,7 milioni, Sondrio con poco più di 1 milione, Bergamo e Pavia rispettivamente con 5,8 milioni e 4,1 milioni.

I l capoluogo orobico è l’unico lombardo a risultare inefficiente, in particolare per la voce relativa alla spesa del gas, che pesa per circa 4,3 milioni di euro contro, per fare un esempio, i 35 mila euro di Brescia. Dalla classifica della Fondazione Gari resta fuori Milano, che, fino allo scorso anno, tra luce e gas di edifici pubblici pagava 40 milioni di euro.​ Quest’anno , il rischio che si possa raddoppiare la bolletta in tutti i Comuni è concreto. A luglio, proprio nel capoluogo lombardo, si è dovuti già procedere ad un rialzo della spesa corrente per le utenze di gas ed energia elettrica degli edifici comunali e per l’illuminazione pubblica, per un totale di 24 milioni di euro. Del resto, la possibilità che si possa raddoppiare la bolletta in tutti i Comuni è concreta: basti pensare che il gas, fonte principale nel mix della generazione elettrica, ha toccato i 330 euro MWh, mentre un anno fa era a meno di 30.