Industria, a Brescia crescono gli stipendi

Buste paga in aumento dell’1,8%, ma le lavoratrici scontano ancora il gap retributivo

Segnali positivi

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Brescia, 2 agosto 2018 - Retribuzioni  in crescita nel Bresciano dell’1,8% e strumenti di welfare aziendale sempre più diffusi, ma le lavoratrici scontano ancora il gap retributivo. La fotografia sul mondo del lavoro arriva dall’ufficio studi e ricerche di Aib, che ha raccolto i dati sui principali temi legati ai rapporti di lavoro nella seconda edizione del HR Dashboard. Fra le imprese associate ad Aib, coinvolte nella ricerca, la quota di lavoro a tempo indeterminato, sul totale degli occupati alle dipendenze, supera il 95%, mentre le forme di flessibilità interna, tempo determinato e apprendistato, riguardano rispettivamente il 3,4% e l’1% dei dipendenti.

Per quanto riguarda le retribuzioni, l’indagine è stata condotta insieme a Assolombarda, Unione Industriale di Torino, Confindustria Bergamo, Confindustria Vicenza e Confindustria Cuneo. Nel 2018 nelle imprese delle province analizzate la retribuzione media d’ingresso di un neo laureato è poco sopra i 24 mila euro lordi annui, destinata a crescere del 24% nei primi tre anni. Ancora  significativo il gap salariale di genere: le impiegate donne sono mediamente più giovani, più scolarizzate e percepiscono una retribuzione inferiore a quella media, con un differenziale di genere intorno al 16,5%. Divario che si riduce tra i quadri (6%) per allargarsi ulteriormente, invece, tra i dirigenti, categoria nella quale tocca il 18%.

Ad integrazione della retribuzione, nel Bresciano si consolida l’utilizzo di strumenti di welfare aziendale, a cui nel 2017 ha fatto ricorso il 68,2% degli operatori, in particolare sanità integrativa (69%), previdenza complementare (54%) e somministrazione di vitto, anche con mense aziendali (54%). L’incidenza del welfare sul costo del lavoro si attesta a Brescia al 2,6%, superiore alla media dei territori considerati (2,2%). Poco utilizzato, invece, lo smart working, ossia la possibilità di lavorare con maggiore autonomia nella scelta di luoghi e orari, grazie alle nuove tecnologie: solo il 5,1% delle imprese bresciane lo usa, ma c’è un 8,6% interessato. Sul fronte assenze, la media nel Bresciano è di 120 ore, con forti differenze di genere e inquadramento del lavoratore: 110 per gli uomini, 177 ore per le donne.