Wte, allarme fanghi non trattati Ma il sindaco rassicura i cittadini

Ghedi, le analisi sul terreno interessato non sono ancora concluse, ma gli scarti sarebbero conformi

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di Federica Pacella

Risultati rassicuranti sul terreno di Ghedi interessato dallo spandimento di fanghi della Wte che, al momento, sembrerebbero conformi. Le analisi non sono ancora concluse, ma il sindaco di Ghedi, Federico Casali, ha voluto iniziare a rassicurare i cittadini, messi in allarme dopo l’avvio dell’inchiesta che ha interessato l’azienda bresciana Wte, finita sotto sequestro per lo spandimento di 150mila tonnellate di fanghi non adeguatamente trattati come emendanti di campi agricoli in 78 Comuni del Nord Italia, di cui 31 nel Bresciano. A Ghedi, sono arrivati i primi risultati delle analisi alle quali sono stati sottoposti i terreni coinvolti nella vicenda, già trasmessi alla Procura della Repubblica di Brescia e ai Carabinieri Forestali. L’informativa è giunta anche all’Amministrazione Comunale di Ghedi, che ne ha approfittato per tracciare un approfondito punto della situazione a livello ambientale del proprio territorio e per portare la questione a conoscenza dell’intera cittadinanza attraverso un’esauriente trattazione in Consiglio Comunale.

"In effetti – spiega Casali – nell’ultimo periodo a Ghedi l’ambiente è diventato argomento privilegiato per scatenare inutili polemiche di parte e lanciare gridi d’allarme che hanno finito per suscitare preoccupazioni ingiustificate. In estrema sintesi posso ribadire che l’Amministrazione Comunale non solo non è mai rimasta con le mani in mano di fronte a un aspetto tanto importante, ma che l’intera questione ambientale è tenuta costantemente sotto controllo". Il terreno coinvolto nella questione Wte nel territorio di Ghedi è uno, mentre le aziende interessate dalla vicenda sono due, di cui una ha i campi nel territorio di Rezzato. In collaborazione con l’azienda coinvolta, che si è assunta ogni onere dell’intera operazione, sono stati eseguiti esami approfonditi non solo del terreno, ma anche delle coltivazioni dello stesso. "Si tratta di esami assai complessi, alcuni dei quali sono ancora in via di definizione, ma, in ogni caso, pur rimanendo in attesa degli esiti definitivi, i risultati finora pervenuti sono del tutto rassicuranti e prospettano una situazione tranquilla. Attendiamo con una certa trepidazione l’autorizzazione della Procura della Repubblica a divulgare le informazioni ricevute così da poter offrire a tutti i ghedesi un quadro veritiero della situazione ambientale sul nostro territorio".