"Giustizia per mio figlio. Il Governo cerchi la verità"

Daniela Stanga, mamma di Michele Colosio ammazzato in Chiapas: "Era là per fare del bene". Gli amici sono sicuri: non è stata una rapina

Michele “Miguel“ Colosio è stato assassinato in calle San Agustin in piena notte

Michele “Miguel“ Colosio è stato assassinato in calle San Agustin in piena notte

Borgosatollo (Brescia) - «Chiedo solo che sia fatta giustizia per mio figlio, che anche il Governo italiano si metta in moto per scoprire la verità. Michele era andato laggiù per fare del bene, non meritava questa fine. Purtroppo nemmeno noi abbiamo notizie certe". A parlare è Daniela Stanga, la mamma di Michele “Miguel“ Colosio, il 42enne cooperante internazionale di Borgosatollo assassinato domenica sera in Chiapas, a San Cristobal de Las Casas, da sicari in moto che gli hanno sparato quattro colpi di pistola per ragioni misteriose. Dopo i festeggiamenti per la vincita dell’Italia agli Europei, Miguel era uscito da casa per fare la spesa quando intorno alle 22 (ora locale) in calle Sant’Agustin, a poca distanza dalla sua abitazione, è stato ucciso. Daniela Stanga, due figli all’estero – il fratello di Michele, Claudio, abita in Spagna, a Ibiza – ha saputo della morte del secondogenito da una telefonata dell’ambasciata.

Le notizie che arrivano dal Centro America sono frammetarie e incerte, il movente dell’omicidio è oscuro. La prima ipotesi della polizia locale è che possa essersi trattato di una rapina degenerata ma i molti amici, italiani e messicani, non ci credono, e sospettano un’esecuzione mirata. "Michele era stato minacciato con un fucile", avvertono chiedendo l’anonimato per questioni di sicurezza. Ex radiologo del Civile, Miguel 10 anni fa era volato in Messico per dedicarsi al sogno di una vita sostenibile, all’insegna della natura. Artigiano, viaggiatore, pizzaiolo, pastore di capre, contadino, meccanico e grande appassionato di biciclette, aveva comprato due ettari di terreno in campagna dove curava l’orto e allevava capre, galline e api, sperando di avviare progetti di ecoturismo. Quel terreno p erò gli aveva portato molti guai e una battaglia legale: da anni era in lite con l’ex proprietario che si era tenuto i soldi ma non gli consentiva di formalizzare la scrittura del passaggio di proprietà.

«Noi gli dicevamo di lasciar perdere, che quelle non erano persone raccomandabili – dice un’amica – Ma lui era un puro, non vedeva il male". Di recente Michele si era avvicinato alla Casa di accoglienza Yibel lk Raiz del Vienta che, in memoria del “companero ciclista“, ieri sera ha organizzato una veglia-biciclettata. L’obiettivo non era solo ricordare l’amico, ma anche dire basta alla violenza . "San Cristobal fino a un paio di ann i fa era un posto tranquillo, ora è territorio di sparatorie continue, alla mercè di gruppi armati, criminalità comune e organizzata, narcos, sicari in uniforme, paramilitari che agiscono indisturbati in un clima di corruzione generale". Intanto da Borgosatollo decollano in Rete i ricordi di tanti amici, come Aldo: "Ciao Miguel, di te rimarrà il ricordo di una persona capace di lottare per le cose giuste, resterai un esempio per tutti noi". A raccogliere e diffondere le testimonianze è il sindaco Giacomo Marniga. "Un momento tristissimo, una grande perdita ma sono sicuro che pure lì tu avrai la forza di aiutare tutti come solo tu eri capace di fare", scrive Massy. E ancora, Davide evoca "la tua bontà e la tua allegria contagiose. Hai dedicato questi anni alle persone in difficoltà. Non sarai dimenticato e resterai un esempio".