Ginnastica ritmica, la denuncia di due atlete bresciane. "Umiliazioni per il peso"

La vicenda si inserisce nel contesto di presunti maltrattamenti denunciati da due ex Farfalle della nazionale italiana. Il caso sul tavolo del governo

Brescia - Il mondo della ginnastica ritmica nel mirino. È finito sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi l'esposto di due giovani atlete bresciane di ginnastica ritmica che denunciano anni di presunti maltrattamenti psicologici. La vicenda si inserisce nel contesto di presunti maltrattamenti denunciati da due ex Farfalle della nazionale italiana, Nina Corradini e Anna Basta. Il pm Bernardi sta ricostruendo quanto denunciato e con il procuratore capo Francesco Prete saranno valutate eventuali deleghe per accertamenti. Nell'esposto delle ginnaste bresciane non ci sono nomi di allenatori e dirigenti.

La denuncia di una mamma

Sarebbe stata la madre di una delle due promesse della ginnastica ritmica a presentare l'esposto alla Questura di Brescia su presunti maltrattamenti e abusi psicologici subiti dalla figlia soprattutto per mantenersi in linea perfetta, con pesate quotidiane in mutande, umiliazioni in caso di aumenti ponderali di pochi grammi o esecuzioni non proprio perfette. Le due ragazzine, da quanto si è saputo, hanno lasciato la disciplina. 

Violenze psicologiche a giovani ginnaste: "Lo sport forma il carattere, non lo distrugge"

Il caso delle ex Farfalle

Il caso è venuto a galla poco dopo le denunce pubbliche delle ex Farfalle Nina Corradini, 19enne romana, e Anna Basta, 21enne di Bologna. Con le Farfalle le due atlete hanno vinto due ori mondali, nel 2017 a Pesaro nei 5 cerchi e nel 2018 a Sofia nelle 3 palle e 2 funi. 

Nina ha lasciato nel 2021 la squadra perché non riusciva a soddisfare le “pressioni mentali” delle allenatrici della Federginnastica, come ha raccontato in un’intervista a Repubblica. Le allenatrici, secondo quando denunciato dall’atleta, la incitavano a dimagrire per partecipare alle gare. “Me lo ricordo il giorno in cui ho trovato la forza di andare via, era il 14 giugno 2021. Avevo passato ogni minuto degli ultimi mesi precedenti a desiderare di scappare da lì. Ora voglio informare e proteggere le bambine più piccole: tutti devono sapere la realtà” ha detto l’atleta che era entrata nella squadra nel 2019. L’ex promessa della ginnastica ritmica, dalle allenatrici veniva considerata “solo una pedina. Non mi hanno mai chiesto come stessi”. L’atleta veniva pesata ogni giorno “in mutande davanti a tutti, sempre dalla stessa allenatrice” che poi segnava i numeri su un quadernino e dava il giudizio. “Cercavo di mettermi ultima in fila, non volevo essere presa in giro davanti alla squadra. L'allenatrice mi ripeteva ogni giorno ‘vergognati’, ‘mangia di meno’, ‘come fai a vederti allo specchio? Ma davvero riesci a guardarti?’. 

Anche Anna Basta ha raccontato di essere stata bersagliata dalle allenatrici e dal rito della bilancia. Tanto da aver pensato al suicidio: “Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente” confessa in un’intervista. “Nina usava i lassativi? Io prendevo le Dieci Erbe, delle pastiglie che aiutano ad andare in bagno. Il problema è che le ho usate in modo improprio” ha aggiunto rivelando di aver avuto problemi alimentari per i quali è ricorsa all’aiuto di uno psicologo. La paura più grande erano le umiliazioni che avrebbe dovuto subire se avesse fallito l’esame della bilancia. “Mi rendevo conto di essere arrivata a un punto in cui non vivevo bene con me stessa, in cui non riuscivo a guardami allo specchio” spiega ancora. Da qui la decisione di denunciare quanto accaduto. “Appena ho cominciato a parlare ho incrinato molti rapporti, ci sono state reazioni brutte però io vado avanti, lo faccio per le bambine” ha sottolineato l’atleta che agli Europei di Guadalajara 2018 ha collezionato complessivamente tre medaglie.

La posizione della Federazione Ginnastica d'Italia 

La Federazione Ginnastica d'Italia, nel prendere atto di quanto riferito dalle ex ginnaste, ha comunicato di "non tollerare alcuna forma di abuso" e di essere "sempre al fianco di tutti i propri tesserati". Aggungendo: "Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere". La Federginnastica ha comunicato di aver informato "Procura Federale e Safeguarding Officer (organo con competenze nel campo legale e psicologico, ndr) per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza".

Il ministro Abodi incontra Malagò

Le denunce hanno creato un polverone tale da aver fatto muovere persino il governo, con il ministro dello Sport Andrea Abodi che oggi incontrerà il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello di Federginnastica, Gherardo Tecchi, per parlarne. Perché la vicenda sembra aver scoperchiato un vaso di Pandora su un mondo definito da atlete, ex atlete e genitori come ‘tossico’, in cui detta legge la bilancia e si è costrette ad allenarsi in ogni condizione, anche da malate e in preda agli infortuni