Esonda il torrente Re in Val Camonica: "Situazione drammatica, danni enormi"

Nella notte evacuati Niardo e Braone, cinque le persone rimaste ferite. Linea ferroviaria interrotta e strade piene di detriti

Brescia, 28 luglio 2022 - Val Camonica flagellata dal maltempo.  Nella notte tra mercoledì e giovedì, a causa della fortissima pioggia che si è abbattuta sul Bresciano, i torrenti Re e Cobello sono esondati provocando danni ingenti. I comuni Braone e Niardo sono stati i più colpiti: la Protezione civile sta lavorando per raccogliere e spostare i detriti (acqua, sassi, fango) che hanno letteralmente riempito le strade. Cinque le persone rimaste ferite. Una quarantina gli evacuati: 30 di loro, che arrivano dall'area di Niardo, rimangono ancora fuori casa, mentre sono rientrate nelle proprie abitazioni le persone che arrivano da Braone in quanto non sussiste più il pericolo di fuga di gas. Sempre per precauzione, oggi, a 105 ragazzi è stato fatto lasciare il campo estivo Campo Tres a Ceto, perché le strade di collegamento sono parzialmente interrotte. 

Gravi i danni sul territorio: la ferrovia è ancora inagibile e molte strade non sono percorribili. La statale 42 è chiusa perché invasa da acqua e fango. Impossibile per ora la stima dei danni e i  Vigili del fuoco, giunti anche da Milano Sondrio e Bergamo, sono al lavoro per mettere in sicurezza i due paesi. La Polizia locale ha spiegato: "Si è formata una sacca di acqua e fango a monte del paese, per ora non è sicuro rientrare e dobbiamo tutti stare fuori dalla case". La situazione continua a essere costantemente monitorata, in quanto si segnala la probabile ripresa di fenomeni temporaleschi. E' infatti in corso un'allerta gialla per temporali e per rischio idrogeologico. Regione Lombardia ha inoltre messo a disposizione di tecnici e amministratori un elicottero per un sorvolo delle zone a monte delle aree colpite e sta supportando il Comune nelle attività di competenza, anche per l'attuazione di interventi di difesa del suolo a tutela della pubblica incolumità.

Il sindaco: "Situazione drammatica, siamo isolati"

A fare il punto dell situazione è stato il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani: "Purtroppo la situazione è drammatica. A mezzanotte sono esondati due torrenti che erano esondati l'ultima volta 35 anni fa. Dopo un'ora di pioggia intensa, abbiamo sentito un grande frastuono sembrava un terremoto ed erano i due torrenti esondati". "E' un disastro qui, interrotta la viabilità e la via ferroviaria. Abbiamo avuto danni enorme. L'unica fortuna è che non ci siano state vittime. Evacuate una trentina di persone ma dovevamo evacuarne di più perché si sentiva odore di metano. Sono intervenuti i tecnici che gestiscono la rete del gas e una volta scongiurato il pericolo di perdite, abbiamo evacuato solo chi era in pericolo in base alla posizione delle abitazioni. Le persone evacuate sono state sistemate in una palestra e in un oratorio".

 Questa notte a Niardo la memoria è andata subito all'agosto del 1987: "E stata un'esperienza bruttissima, ci sono tornati alla mente i momenti di 35 anni fa, quando ci fu un'alluvione simile, esondarono gli stessi due torrenti, ma ci furono due vittime", racconta il primo cittadino.  L'alluvione delle scorse ore non ha provocato vittime, ma il bilancio - ha fatto sapere Sacristani - è di tre feriti non gravi, due anziani e una ragazza, trenta persone evacuate e "danni enormi alle infrastrutture, ai servizi e alle abitazioni".   A Niardo al momento "siamo isolati: sono interrotte la strada statale 42, la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo e tutti i servizi".  Dopo l'esondazione "abbiamo attivato immediatamente, grazie a Regione Lombardia, tre squadre di pronto intervento, perché il materiale da asportare è tanto. Adesso stiamo cercando di rimettere nell'alveo il torrente". Questa per è la priorità per Sacristani, che nel frattempo ha "già chiesto a Regione Lombardia di attivarsi per decretare lo stato di calamità naturale".  Da chiarire anche le cause dell'esondazione: "Quest'anno avevamo ultimato la manutenzione straordinaria su entrambi i torrenti, quindi l'alveo era pulito. Non è possibile che con un'ora di pioggia succeda il finimondo", osserva il sindaco.  

I residenti

Si spala nei paesi dell'Alta Vallecamonica, nel Bresciano, dove la scorsa notte una bomba d'acqua ha trasformato le strade in torrenti. A 35 anni dall'alluvione che causò cinque vittime, Niardo e Braone sembrano rivivere lo stesso incubo. "È uguale ad allora: un'ora di acqua ha fatto questo disastro. Tremava tutto, venivano giù i sassi", ha raccontato a un residente che, vanga in mano, si è messo subito al lavoro.  "A me il maltempo ha rotto la macchina, che era in cortile, e tutto l'appartamento è da rifare", ha aggiunto una donna. "Ho sentito ambulanze e vigili del fuoco - ha aggiunto un altro residente di Niardo - Pensavo a qualche fognatura saltata, invece è uguale all'alluvione del 1987". La bomba d'acqua ha causato "una colata molto importante che s'è bloccata all'inizio del conoide e ha fatto disalveare l'alveo" del torrente Re, "ancora fuori sede", ha spiegato a il direttore della Protezione civile bresciana, Giovanmaria Tognazzi. «Per fortuna questa volta non ci sono state vittime - ha concluso  -: gli interventi fatti hanno dato dei risultati".

Gli evacuati

Una quarantina le persone evacuate dalle proprie abitazioni durante la notte. Per loro sono stati allestiti due centri di raccolta a Ceto e a Breno, anche perché nelle abitazioni mancano acqua e gas.  Per precauzione, oggi, sono anche stati fatti evacuare 105 ragazzi ospiti del campo estivo Campo Tres a Ceto.

I feriti

Sono cinque i pazienti soccorsi per la bomba d'acqua che si e' abbattuta nei Comuni di Braone e Niardo, nel Bresciano. Stando a quanto riferito dal 118, si tratta di una donna di 62 anni, estratta dall'auto trasportata dall'acqua, una trentenne colpita dai mobili a causa di una frana che si e' abbattuta sulla sua abitazione, un'ottantenne estratta dal fango a casa sua, una 85enne non autosufficiente e una 82enne. 

Viabilità e trasporti

L'esondazione del torrente Re ha causato anche danni anche all'infrastruttura ferroviaria tra le stazioni di Breno e Capo di Ponte, lungo la linea Brescia - Iseo - Edolo di Ferrovienord. Come si legge in una nota, è stata dunque disposta l'interruzione della circolazione ferroviaria tra queste due stazioni. L'entità dei danni agli impianti ferroviari "è in corso di valutazione". Inoltre la strada statale del Tonale e della Mendola è rimasta chiusa al traffico all'altezza dei due paesi maggiormente coinvolti dal maltempo per tutta la notte. Adesso, come fanno sapere da Anas, rimane provvisoriamente chiuso il tratto dal km 87,700 al km 96,000 da Breno a Capo di Ponte, in provincia di Brescia, a causa della presenza di detriti sul piano viabile. Sono presenti le squadre di Anas e le forze dell'ordine per gli interventi di pulizia e messa in sicurezza del piano viabile e per la gestione della viabilità.

Ringraziamenti, costernazione e dolore

Il presidente della Regione Lombardia segue costantemente la situazione relativa all'alluvione in Valcamonica ed è aggiornato in tempo reale dall'assessore al Territorio e Protezione civile. La Regione, in particolare, ha attivato 3 azioni di pronto intervento da parte dell'Utr di Brescia stimati in 700-800.000 euro. Per il supporto logistico degli evacuati e per le attività di rimozione di fango e detriti sono state attivate le associazioni e i gruppi comunali di Protezione civile della Valcamonica e Provincia di Brescia, insieme ai Vigili del Fuoco. Il presidente e l'assessore regionale al Territorio e Urbanistica ringraziano tutti coloro che stanno incessantemente lavorando per il ripristino della situazione e per dare supporto alla popolazione.

"Esprimo costernazione e dolore per l'immane devastazione ambientale che ha colpito gli abitanti di Braone e Niardo. Sono vicina ai cittadini dell'Alta Valcamonica e ai Sindaci dei paesi coinvolti, che hanno tutto il mio affetto e la mia solidarietà, e ringrazio tutti i volontari accorsi, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile per il tempestivo intervento che ha scongiurato danni più gravi. Mi auguro che le donne ferite, fortunatamente non in maniera grave, possano riprendersi al più presto. Ci vorrà tempo e impegno per ripristinare tutto. Ultimamente assistiamo e frequenti episodi di maltempo che in pochissimo, con grande ferocia, devastano abitazioni e ambiente. Purtroppo sono gli effetti di un clima che è cambiato e che deve farci comprendere come azioni importanti siano necessarie per scongiurare effetti ancora più dannosi", ha commentato il consigliere regionale Francesca Ceruti, leghista e membro della Commissione Ambiente e Protezione Civile di Palazzo Pirelli, commenta l' esondazione dei torrenti Re e Cobello. 

"La situazione è drammatica, ma la macchina dei soccorsi è già intervenuta nella notte. Metteremo in sicurezza tutti in maniera molto rapida": ha detto all'Ansa l'assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia, Fabio Rolfi. "In poco tempo - ha aggiunto Rolfi - è arrivato un quantitativo di pioggia violenta e concentrata che ha di fatto spinto il torrente a straripare". Nella notte "si è riusciti a portare in salvo circa 50 persone", ma quanto è accaduto evidenzia ancora una volta "come la situazione climatica che stiamo vivendo - ha spiegato l'assessore originario di Brescia - rende i territori fragili ed esposti, in particolare quelli montani".  Il pronto intervento, in collaborazione con la protezione civile, ha portato avanti lo sgombero dei residenti, mentre i Comuni coinvolti "hanno provveduto a rimettere nell'alveo il torrente quando è calata la pressione dell'acqua". Adesso, ha continuato ancora Rolfi, "bisognerà pulire e progettare gli interventi di ripristino, cercando di capire anche che tipo di interventi fare dal punto di vista idrogeologico".