Tragica gita in motoslitta con gli amici: muore travolto da una valanga sul Mortirolo

La vittima è un ventenne residente nel Comasco. Il pericolo era “forte“ soprattutto sulle Orobie

Matteo Gestra

Matteo Gestra

Monno (Brescia), 25 gennaio 2021 - Una giornata sulla neve in motoslitta a dispetto delle ripetute allerte diramate dalle autorità per il rischio valanghe sull’arco alpino è sfociata puntualmente dramma, ed è costata la vita a un ventenne comasco, Matteo Gestra, classe 2001. Il ragazzo ‘surfava’ spensierato la montagna in compagnia quando alle 15 una imponente slavina si è staccata dal Mortirolo a quota 2700 metri, sopra malga Boschetto, al confine tra Monno, Edolo e la Valtellina, e si è abbattuta sul laghetto sottostante, travolgendolo in pieno. Il ventenne ne è stato completamente sepolto, mentre un amico che era con lui su un’altra motoslitta è stato sfiorato, ed è riuscito a uscirne pressoché incolume con le proprie gambe. A sentire il boato e a dare l’allarme sono stati alcuni scialpinisti, che avevano visto nei dintorni numerose motoslitte in libera uscita nonostante appunto le giornate da bollino rosso per il pericolo distacchi. In vetta si sono precipitati i tecnici della V delegazione bresciana del Soccorso alpino con i colleghi della Guardia di Finanza e gli specialisti del nucleo Saf dei vigili del fuoco, intervenuti con squadre da Edolo e Darfo. Alle ricerche via terra si sono affiancati i sorvoli via cielo di tre elicotteri, uno dei pompieri e due di Areu decollati da Brescia e da Sondrio. A forza di scavare nella neve, alle 17,30 l’escursionista è stato localizzato, e poi recuperato. Era a quota 2.300 metri, sul versante valtellinese.

Gravissimo, ma vivo. Condotto alla malga Boschetto, è stato preso in carico dei soccorritori che l’hanno intubato e caricato poi sull’eliambulanza. La corsa contro il tempo però non è servita: arrivato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, è deceduto poco dopo. L’altro ieri a Campolaro di Bienno un’ altra valanga si era staccata dal monte Trabucco, a Campolaro di Bienno. Per miracolo nessuno ci è finito sotto. Diecimila metri cubi di neve hanno lambito quindici abitazioni e avvolto auto parcheggiate in strada. La situazione in quota era molto pericolosa durante il fine settimana, dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi. Il pericolo valanghe era “marcato“ sulle montagne della Lombardia e in particolare “forte“ proprio sul Settore orobico dove, nelle zone con maggiore neve fresca, i distacchi erano ampiamente previsti.