Brescia, vaccinano e si vaccinano: medici promossi

Confortante risultato del sondaggio dell’Ordine professionale: c’è una sensibilità personale che supera quella degli anziani a rischio

Una vaccinazione

Una vaccinazione

Brescia, 9 novembre 2019 - Dalle parole ai fatti: sul fronte delle vaccinazioni, i medici bresciani danno il buon esempio. Stando, infatti, alle rispose che oltre 630 professionisti hanno dato al sondaggio condotto dall’Ordine dei medici, il 67,8% si è vaccinato contro il virus dell’influenza lo scorso anno. Una percentuale che supera quella degli over 65, categoria a rischio che si è fermata ad una copertura del 43% contro l’obiettivo minimo del 75% e quello ottimale del 95%. Si vedrà nei prossimi mesi come andrà la campagna 2019-2020, che si è aperta lunedì scorso. 

Da parte loro, i medici sostengono di fare la loro parte. La quasi totalità dei medici bresciani (96,8%) ha dichiarato di consigliare la vaccinazione antinfluenzale agli anziani, e in particolare il 74,4% dice di consigliarla sempre a ciascun paziente, in modo sistematico. Analogamente, il 96,1% consiglia sempre o comunque spesso l’antipneumococcica a persone con cardiopatie o broncopatie, il 92,2% il vaccino antimorbillo-parotite-rosolia (verificata la suscettibilità all’infezione), il 62,5% l’anti Herpes Zoster agli ultracinquantenni. 

Di fronte al rifiuto di un paziente di sottoporsi a una vaccinazione consigliata il 72,5% dei medici insiste e cerca di convincerlo, perché la percezione è che la contrarietà sia basata soprattutto su opinioni e storie diffuse sui social network o in televisione, e non su conoscenze scientificamente provate che il medico può trasmettere durante la visita. I camici bianchi intervistati provano a dare il buon esempio: il 57,7% si vaccina sistematicamente tutti gli anni contro l’influenza, da un lato per la fiducia nell’efficacia preventiva della vaccinazione, dall’altro per proteggere i pazienti e per dare loro il buon esempio. Chi invece non si vaccina è convinto di non ammalarsi, e pensa quindi che la vaccinazione non serva. Riguardo invece ai pazienti, dalla percezione dei medici e dall’esperienza quotidiana negli ambulatori si conferma una scarsa o errata conoscenza delle vaccinazioni, ancora avvolte da pregiudizi, soprattutto in alcune fasce di popolazione.

«Per aumentare la conoscenza delle vaccinazioni e sensibilizzare i più esitanti– spiega Angelo Bianchetti, consigliere dell’Ordine e coordinatore del sondaggio – le azioni da mettere in campo, secondo gli intervistati, devono puntare innanzitutto a far crescere la cultura e la conoscenza specifica degli stessi medici e operatori sanitari, che vaccinandosi in prima persona possono diventare efficaci testimonial a favore delle immunizzazioni. A questo andrebbero abbinate campagne di stampa, Tv e sui social media».