Vacanza in carcere. Ubriaco e drogato investe e uccide un padre di famiglia

Poi il bresciano di Verolanuova è scappato. Rintracciato in breve

VEROLANUOVA (Brescia)

Si trova in carcere da una settimana per avere investito e ucciso un pedone a Kavajë, nel distretto di Durazzo. Le accuse sono omicidio stradale e omissione di soccorso, aggravati dal fatto che i test previsti dalla legge lo hanno scoperto ubriaco e drogato. Non solo: non aveva neanche la patente. Il protagonista è Federico Alessandrini, bresciano di Verolanuova.

La vacanza in Albania si è trasformata in reclusione per il cinquantaquattrenne della Bassa Bresciana, che da una settimana è rinchiuso nelle prigioni albanesi dopo essere stato rintracciato e messo in manette. Alessandrini era in ferie con un amico di Manerbio e si trovava in auto con un altro amico di nazionalità albanese al quale pare appartenesse l’auto. I due bresciani infatti qualche giorno prima erano partiti per Durazzo in aereo da Orio al Serio. Per motivi non ancora chiari, il verolese era alla guida della Volkswagen dell’albanese quando ha travolto una persona lungo una strada che porta a Durazzo. La vittima, un cinquantaquattrenne che abitava in zona con la famiglia. La sua colpa è stata solo quella di camminare lungo la strada, che in quel tratto non è ben illuminata. I tre uomini a bordo dell’auto non si sono fermati a prestare soccorso. Provvidenziale per intercettare il trio è stato un quarto uomo: il fratello dell’albanese che era in auto, dopo avere appreso quanto successo, ha infatti avvisato le autorità e reso la propria testimonianza, servita a trovare auto e occupanti.

La polizia albanese ha stabilito che Alessandrini si trovava alla guida nonostante gli avessero ritirato la patente per un episodio accaduto in Italia. L’uomo ha negato di essere stato al volante, pur senza fare nomi. Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori accertamenti. La Golf è stata messa sotto sequestro. La Polizia scientifica albanese analizzerà la vettura e in particolare le impronte digitali sul volante, che consentiranno di capire se effettivamente l’italiano l’abbia guidata. L’uomo per ora resta in carcere a Durazzo. Si è affidato a un legale del posto. L’altro bresciano, considerato a conoscenza dei fatti, è stato liberato.

Milla Prandelli