Urago, trasferte a casa del pusher usando l’auto di servizio: vigile nei guai

Si recava nella Bergamasca per comprare la cocaina. Pagava le dosi intascando i soldi delle multe: è stato sospeso per 5 mesi

I carabinieri gli hanno notificato un’interdittiva dal servizio di cinque mesi

I carabinieri gli hanno notificato un’interdittiva dal servizio di cinque mesi

Urago d'Oglio (Brescia), 28 novembre 2020 - Usava l’auto di servizio per andare a comprarsi la droga, e incamerava contanti a tutto spiano per finanziare la sua dipendenza. Protagonista, un agente della polizia locale di Urago d’Oglio. I carabinieri di Rudiano nelle scorse ore gli hanno notificato una misura cautelare - un’interdittiva dal servizio di cinque mesi – per una sfilza di reati. Dal peculato d’uso al falso ideologico, dalla truffa aggravata all’appropriazione indebita. L’inchiesta, coordinata dal pm Ambrogio Cassiani, è nata la scorsa estate sulla scorta di un esposto da parte delle proprietarie di una casa ceduta in gestione a un locatario originario del Marocco, che pare non pagasse l’affitto.

Indagando sulla vicenda, investigatori e inquirenti hanno scoperto che a mediare perché l’accordo andasse a buon fine era stato un vigile di Urago, il quale si era fatto carico di pensare ai pagamenti al posto del conoscente. Messo sotto osservazione, il pubblico ufficiale ha riservato sorprese. L’agente avrebbe compiuto svariate trasferte con la macchina di servizio nella Bergamasca, a Romano di Lombardia, per recarsi in visita da un pusher ai domiciliari. Motivo del viaggio? Stando all’accusa, non attività di controllo ma bisogno di acquistare cocaina per uso personale. Di qui la contestazione di peculato d’uso. Non solo. Il sessantenne, che è risultato anche essersi occupato di certificati di idoneità alloggiativa per stranieri, avrebbe fatto magheggi per aiutare un kosovaro residente a Monaco, attestando la regolarità della sua dimora a Urago d’Oglio – l’uomo è indagato - così da garantirgli il rinnovo della carta di soggiorno e il ricongiungimento familiare. Per incamerare contanti con cui pagarsi le dosi, l’agente avrebbe inoltre sottratto 4mila euro da un fondo di un nordafricano e si sarebbe intascato il corrispettivo di alcune multe – ognuna sui 150-170 euro - elevate ad automobilisti cui suggeriva di versare informalmente l’obolo in contanti.