Una scia dell’orrore dai coniugi Donegani alla vigilessa di Temù

Dalla Valcamonica alla Franciacorta i macabri ritrovamenti che hanno segnato la cronaca

La strada che dalla Valcamonica va fino in Franciacorta in passato è stata teatro di diversi misteri: ritrovamenti di corpi messi in sacchi, contenitori, fatti a pezzi oppure lasciati interi e sepolti, a volte uccisi da mani che, alcuni di loro, credevano amiche. Prima del giallo di ieri l’ultimo caso è quello della vigilessa di Temù Laura Ziliani, barbaramente ammazzata e poi seppellita sull’argine del fiume Oglio a Vione, poco distante dalla casa di vacanze della sua famiglia dove, secondo gli esperti, è stata narcotizzata e soffocata, poi portata nel luogo che per tre mesi le ha fatto da tomba. È stata ritrovata l’8 agosto scorso e ora i presunti colpevoli, le due figlie e il fidanzato lecchese di uan di loro, sono in carcere in attesa del processo. Siamo a circa 60 chilometri di distanza lungo le strade e a una trentina in linea d’aria da Borno.

Molto più vicino a Borno e alla frazione di Paline, lontano appena una decina di chilometri, nell’agosto del 2005 furono ritrovati i resti dei coniugi Aldo e Luisa Donegani di Brescia. Era il 17 agosto. Anche in quel caso i resti, come a Borno, erano messi in sacchi della spazzatura.

Erano stati gettati in un dirupo dalla strada, che da Berzo Demo va al passo del Vivione. Qualche mese più avanti le teste dei coniugi furono rinvenute nei boschi di Provaglio d’Iseo, in Franciacorta. Per l’orrendo omicidio venne arrestato il nipote Guglielmo Gatti, che non ha mai confessato e che si trova ancora in carcere. Altro mistero è quello di una prostituta trovata a pezzi in una valigia a Castegnato. Era il 2007. Non è mai stata riconosciuta e non sono mai stati presi i suoi assassini.

Milla Prandelli