Un quarto della regione è protetto Legambiente: mancano 8 riserve

L’associazione ambientalista: a 40 anni dalla legge si va nella direzione opposta. Malpensa minaccia la brughiera

di Federica Pacella

Quasi un quarto del territorio lombardo è tutelato, ma l’Europa chiede di raggiungere il 30%: per Legambiente, all’appello mancano almeno 8 parchi regionali. L’associazione ambientalista coglie l’occasione della Giornata europea dei parchi, che ricorre oggi, per chiedere che si faccia uno sforzo ulteriore per incrementare le aree verdi tutelate. A oggi, il Piano Regionale delle Aree Protette previsto dalla legge 861983 ha prodotto un sistema che include 24 parchi regionali, 3 riserve naturali statali e 67 regionali, 33 monumenti naturali, 107 parchi locali di interesse sovracomunale e 245 siti di Rete Natura 2000 affidati a 85 enti gestori, finanziati per la gran parte dagli Enti locali e per circa 9 milioni di euro dalla Regione.

"A quasi 40 anni dalla legge regionale – sottolinea Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia – mancano almeno 8 parchi e alcuni importanti riconoscimenti a tutela di luoghi unici nel proprio genere. Impegno questo che richiederebbe una presenza attiva della Regione e del suo assessore ai parchi, ma i segnali di Palazzo Lombardia vanno in senso contrario: la proposta di legge regionale sul Parco Sud punta a snaturare quest’area protetta invece di rilanciarla, mentre nello storico Parco del Ticino la Regione, invece di proteggere gli habitat più preziosi, sta avallando la decisione di Sea di distruggere la brughiera del Gaggio, in prossimità di Malpensa". Per Legambiente Lombardia, per il completamento della rete ecologica lombarda mancano all’appello: il Parco Metropolitano e Agricolo milanese, per abbracciare la città creando una cintura che includa le aree verdi esistenti; il Parco dell’Oltrepò pavese e del fiume Staffora; quello della Val Codera e delle Retiche; il grande parco del Po per mettere a tutela il sistema delle acque della Pianura Padana; il Parco della bassa valle del Lambro; i parchi climatici dell’Olona e del Seveso per migliorare le capacità di adattamento climatico dei territori più intensamente cementificati della regione; il Parco dei Colli di Brescia (su cui, però, ci sono perplessità del Comune, che teme che sarebbero stanziati pochi fondi) e il Parco della Franciacorta. Inoltre va annoverato anche l’ampliamento della Zps Parco ‘Triangolo lariano’ del Sasso Malascarpa che è fermo al consenso formale dei Comuni coinvolti e di Ersaf. "Occorre incrementare i finanziamenti ai parchi che sono diminuiti negli ultimi anni e sono del tutto insufficienti per affrontare la sfida climatica e rispondere alla richiesta territoriale di fruizione di aree naturali" conclude Meggetto.