Incidente nautico sul Garda, risarcimento milionario per i familiari di Umberto Garzarella

Mercoledì prende il via il processo a Brescia nei confronti dei due manager tedeschi, ma intanto arrivano i "ristori" per le famiglie di Greta e Umberto

Le vittime: Umberto Garzarella e Greta Nedrotti

Le vittime: Umberto Garzarella e Greta Nedrotti

Brescia - Fra due giorni, il 10 novembre, si apre il processo, davanti al tribunale di Brescia, per il terribile incidente nautico sul lago di Garda provocato dai due tedeschi Patrick Kassen e Christian Teismann, in cui il 19 giugno scorso morirono Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. E intanto arrivano i risarcimenti. L'assicurazione del motoscafo Riva, di proprietà di Teismann, ha risarcito la famiglia di una delle due vittime. Alla famiglia di Umberto Garzarella, che aveva 38 anni, è stato versato circa un milione e trecentomila euro complessivi per otto familiari tra genitori, sorella, cognato e nipotini del 37enne. Il legale aveva chiesto 9 milioni di euro ma oggi si dice soddisfatto. "Nulla riporterà indietro Umberto. Era però giusto che non si minimizzasse su quanto fatto dai due signori", ha spiegato il legale Raimondo Daldosso. Nei prossimi giorni dovrebbe chiudersi anche il risarcimento nei confronti dei familiari di Greta, che aveva 25 anni ed era insieme a Umberto sulla barca travolta dal motoscafo dei due manager. 

L'incidente

Come detto, il 10 novembre Kassen e Teismann, entrambi 52 anni di Monaco di Baviera, saranno a processo. Il pm Maria Cristina Bonomo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Teissman, proprietario del motoscafo, e Kassen sono accusati non solo di duplice omicidio colposo aggravato, ma anche cooperazione nel delitto, disastro colposo, naufragio e omissione di soccorso. 

I momenti vicini all'incidente erano stati catturati dalle immagini di alcune telecamere. L’Acquarama poco prima delle 23,30 era piombato a velocità sostenuta, si ipotizza ben oltre i 5 nodi consentiti per la navigazione in notturna nel lago a 300 metri dalla riva, sulla barchetta in legno di Umberto Garzarella, quasi ferma sull’acqua con la luce di posizione accesa e poi rotta nell’impatto. La chiglia del motoscafo era entrata come un coltello affilato nel gozzo, squarciando la prua dela piccola imbarcazione. Le assi in legno divelte in parte sono rimaste incastrate sotto il motoscafo, che ha riportato dei danni, tanto che ha preso a imbarcare acqua; in parte, invece, avrebbero trafitto all’addome il povero caldaista, spinto sul fondo dell’imbarcazione. La studentessa invece si ritiene sia stata scaraventata in acqua dal Riva – è stata ripescata a 98 metri di profondità - e ferita alle gambe dalle eliche.