Trovato morto a Santo Domingo, arriva la beffa: ucciso sì, ma da un infarto

Liberata l’ex moglie del pensionato di Montichiari ammazzato a martellate

Vittorio Giuzzi

Vittorio Giuzzi

Montichiari (Brescia), 15 ottobre 2018 - È stato ucciso a martellate, un omicidio pianificato per questioni ereditarie. Ma ora la fine di Vittorio Giuzzi rischia di essere archiviata come un infarto. Un colpo di spugna, insomma. Ci sono nuovi, sconcertanti sviluppi nel caso del pensionato di Montichiari ammazzato a Santo Domingo la notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio durante un agguato nella sua abitazione nel piccolo villaggio rurale di Batista, 800 anime nell’entroterra del paradiso dei turisti.

Qualche mese fa la famiglia, grazie all’intercessione di un amico, aveva saputo che le indagini erano sfociate nell’arresto della brasiliana Teodora Mendez detta Nova, la seconda moglie del 76enne. La donna e una nipote erano finite in carcere – e poi ai domiciliari – perché ritenute le mandanti dell’omicidio, commissionato a tre ragazzi di strada (a loro volta arrestati). Movente: accaparrarsi l’eredità prima che Giuzzi tornasse in Italia. Ora però arrivano notizie che fanno saltare sulla sedia i parenti della vittima, delusi e amareggiati. La giustizia avrebbe già fatto il suo corso, scagionando gli indagati e privando la famiglia dell’unica consolazione possibile: sapere che i responsabili sono stati individuati e che pagheranno.

«Non riusciamo a chiuderla questa storia – si sfoga uno dei tre figli del pensionato, Mattia, che vive in Svizzera -. Tutte le settimane un amico che ci fa da interprete telefona laggiù per parlare con il giudice ma non riusciamo a metterci in contatto. Stando a un poliziotto il caso è stato chiuso. Voci di corridoio parlano di archiviazione per morte naturale. Il processo sembra sia stato celebrato, erano presenti solo i carnefici e nessuno che potesse ribattere. Opporsi è inutile. Ne deduciamo che la ex moglie sia stata rilasciata. E se tornasse in Italia?». Oltre il danno, la beffa: «Il problema è che non sappiamo a chi chiedere aiuto, quindi è complicato anche recarsi sul posto. Ci hanno sconsigliato persino di prendere un avvocato dominicano perché sarebbero soldi buttati. E questa è la gente con cui mia padre ha avuto a che fare per anni. Assurdo». Camionista amante della natura e degli spazi incontaminati, il pensionato aveva preso casa ai Caraibi nel 2002 con la seconda moglie, a sua volta tre figli, ai quali aveva dato il cognome. Si era dedicato con successo alla coltivazione di legumi, mango e caffè. Di recente pero’ aveva divorziato da Teodora Mendez. Lasciata l’abitazione coniugale a San Juan de la Maguana, in città, si era trasferito da solo con il suo cane in una casupola tra le piantagioni di Batista. Il suo desiderio era vendere tutto e ritornare in Italia. Ma è stato ucciso.