Pensionato bresciano ucciso a Santo Domingo, una congiura per l’eredità

Cinque arresti, tra i sospettati anche la seconda moglie

La polizia di San Juan

La polizia di San Juan

Montichiari (Brescia), 18 maggio 2018 - Sono finiti in carcere in cinque, e le indagini continuano. Ci sono sviluppi nel caso dell’omicidio di Vittorio Giuzzi, il pensionato di Montichiari ammazzato a Santo Domingo la notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio. Un agguato nella sua abitazione nel piccolo villaggio di Batista, 800 anime sperdute nell’entroterra agricolo della Repubblica dominicana.

La polizia segue la pista dell’omicidio pianificato per questioni ereditarie. E al centro dei sospetti c’è lei, Teodora Mendez detta Nova, la seconda moglie del 76enne bresciano, finita in carcere con una nipote perché considerata la regista del delitto. «Lo abbiamo scoperto soltanto adesso contattando il giudice che si occupa della vicenda – spiega al telefono uno dei tre figli della vittima, Mattia, che vive in Svizzera -. Tramite un amico che ci fa da interprete siamo finalmente riusciti a metterci in contatto con le autorità locali e abbiamo scoperto che tutto ruota attorno a questa signora». Mendez e la nipote sono state arrestate e dopo un periodo di carcerazione sono state trasferite ai domiciliari. Ma non è l’unica novità. Quella notte a uccidere a martellate in testa Giuzzi non sarebbe stato solo un 22enne del luogo – Nenen de La Paz Morillo – reo confesso ammanettato a poche ore dall’omicidio. La polizia ha individuato altri due esecutori materiali, adesso dietro le sbarre.

Camionista in pensione con la passione per la natura e gli spazi incontaminati, il 76enne aveva preso casa ai Caraibi nel 2002 con la seconda moglie – madre di altri tre figli, ai quali peraltro aveva dato il cognome - e laggiù si era dedicato con successo alla coltivazione di legumi, mango e caffè. Da qualche tempo però i due avevano divorziato e l’anziano, che aveva lasciato la sua abitazione coniugale a San Juan de la Maguana, in città, per trasferirsi con il suo cane in mezzo alle piantagioni, si stava organizzando per vendere e ritornare in Italia. Ma è stato ucciso. Per chiarire le circostanze dell’omicidio e riportare la salma a Montichiari i figli Denny e Mirko in febbraio erano volati a Santo Domingo. Per quasi due settimane avevano fatto la spola tra posti di polizia, tribunale, ambasciata e uffici. Bisognava capire che cosa fosse davvero successo. Inizialmente era circolata la versione della rapina degenerata. Ma dalla casetta in legno di Giuzzi non mancava nulla. Dopo l’arresto del 22enne si era parlato di un ladro di frutta che avrebbe avuto una reazione violenta perché sorpreso a rubare nelle sue terre. Infine, la svolta: l’omicidio su commissione per l’eredità.