Brescia, uccise la moglie: assolto per "gelosia" anche in Appello

Il procuratore generale aveva chiesto la condanna a 21 anni ritenendo Antonio Gozzini pienamente capace di intendere e volere

Cristina Maioli e Antonio Gozzi e il luogo dell'omicdidio

Cristina Maioli e Antonio Gozzi e il luogo dell'omicdidio

Brescia, 25 marzo 2022 - Antonio Gozzini è stato assolto anche in appello. I giudici di secondo grado hanno ritenuto l'uomo incapace di intendere e volere perché affetto da delirio di gelosia.

Professore in pensione, 81 anni, aveva ucciso la moglie Cristina Maioli a Brescia nel 2019. Il procuratore generale aveva chiesto la condanna a 21 anni ritenendo Gozzini pienamente capace di intendere e volere. Lo stesso procuratore Guido Rispoli lasciando l'aula della corte d'Assise d'appello di Brescia ha detto: "Leggeremo le motivazioni".

Soddisfazione, invece, da parte del difensore dell'imputato, Jacopo Barzellotti. "Non posso che essere soddisfatto perche' la corte di assise di appello si e' dimostrata impermeabile alle pressioni mediatiche suscitate da un moto di indignazione dopo la sentenza di primo grado", ha dichiarato all'Agi l'avvocato. "La corte di assise di appello ha confermato la sua indipendenza prendendo alla luce di quanto emerso nel dibattimento e dagli esiti delle relazioni psichiatriche la decisione piu' giusta".