Brescia, 4 giugno 2019 - Oltre un anno di indagini fino alle ordinanze di questa mattina. Diciotto persone, residenti in Val di Non e nella provincia di Brescia, sono state arrestate dai carabinieri del Comando Provinciale di Trento con le accuse di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Accogliendo le richieste del sostituto procuratore Davide Ognibene, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento ha parlato di "una struttura ramificata e altamente efficiente, articolata e non rudimentale". Più di 1.500 le cessioni di sostanza stupefacente documentate, prevalentemente cocaina di elevata purezza e marijuana.
L'inchiesta, avviata alla fine del 2017 con il sequestro di alcuni quantitativi di droghe sintetiche acquistate ricorrendo al deep web, ha consentito di documentare ruolo e condotta dei diversi indagati, alcuni dei quali già noti per precedenti specifici, e un traffico di droga dall'Albania canalizzato verso le provincie di Trento, per essere prevalentemente smerciata in Val di Non, e di Brescia.
Il grave reato di natura associativa viene contestato a 12 dei 18 destinatari del provvedimento, 8 albanesi e 4 italiani. Sono gli stranieri ad occupare i vertici della strutturata organizzazione. Il traffico di droga è diretto dall'Albania, dove è tornato a vivere dopo aver trascorso un periodo della sua vita in Italia, da G.V. 34enne ancora irreperibile. Due compagini parallele, una operante in Val di Non l'altra nel bresciano, costituiscono i successivi livelli dell'associazione. A quella operante in Trentino ne è subordinata un'altra, composta da consumatori di droghe, e deputata prevalentemente allo spaccio e dal reperimento, per lo smercio, di droghe sintetiche acquistate ricorrendo al dark web, in forma anonima e tramite corriere. Il gruppo 'noneso' ha poi indirizzato il proprio interesse verso la piazza di spaccio di Bolzano, affidandosi a connazionali per poter riscuotere del necessario supporto, operativo e logistico.
Le perquisizioni eseguite in concomitanza con la notifica del provvedimento cautelare, che a Trento e Brescia sono state condotte con il supporto di unità cinofile dell'Arma e della Guardia di Finanza, hanno portato al sequestro di 150 grammi di marijuana e di più di 5mila euro in contanti e, nel corso di altre due diverse ispezioni, di alcuni grammi di hashish e di qualche francobollo di Lsd.