Brescia, macchinisti ubriachi: stop al Frecciarossa

Troppo alcol a cena: uno finisce in ospedale. L’altro bloccato dal capotreno

Un Frecciarossa

Un Frecciarossa

Brescia, 29 aprile 2019 - A cena bevono fino a disfarsi, incuranti che il mattino seguente, all’alba, li aspetta il lavoro. E devono essere lucidi. Ieri però per due macchinisti di Trenitalia è stato un disastro. Erano completamente ubriachi e il Frecciarossa che avrebbero dovuto guidare è stato bloccato in extremis in stazione: non erano in grado di mettersi ai comandi. È il retroscena del singolare ‘disguido’ capitato ieri a 67 passeggeri del convoglio 9604 in partenza alle 5,17 da Brescia con destinazione Napoli. Dopo essersi presentati con le valigie sul marciapiede, il treno fermo sui binari, motori già accesi, all’improvviso sono stati dirottati su un altro treno che li ha condotti a Milano Centrale e poi appunto nel capoluogo campano a bordo di un altro Frecciarossa. Motivo del cambio di programma? La grave indisposizione dei conducenti, uno 35 anni, l’altro 23, che sabato sera avevano fatto bagordi e ora rischiano guai seri.

«È la prima volta che si verifica un episodio simile» sottolinea Trenitalia, che ha disposto l’immediata cancellazione del treno «dopo aver accertato la non idoneità dell’equipaggio alla conduzione». Stando a quanto ricostruito dalla Polfer i due, provenienti dal centro Italia e in vista del servizio di domenica alloggiati in albergo, avevano cenato fuori. Un bicchiere tira l’altro e l’occasione conviviale si è trasformata in una bevuta smodata. Alle quattro di mattina i macchinisti avrebbero dovuto lasciare l’hotel per raggiungere la stazione ferroviaria ma il più giovane, un paio d’anni di anzianità aziendale, non se l’è sentita. Troppo sfatto per recarsi al lavoro.

Il trentacinquenne, invece, sebbene fosse ben più che alticcio, ha deciso di essere operativo. Una volta in stazione, è salito sul Frecciarossa, ha acceso i motori, è entrato nel locomotore, ma non ha fatto in tempo ad aprire le porte delle carrozze ai passeggeri. Un collega coetaneo, il capotreno di turno, appena lo ha avvicinato ha capito subito che non era in sé. Puzzava di alcol e aveva tutta l’aria di essere in stato di alterazione. Ha allertato la sala operativa della Polfer, la quale ha poi chiesto l’intervento della Stradale per sottoporlo all’etilometro. La prova ha lasciato tutti di stucco: il tasso alcolemico rilevato nel sangue ore dopo la cena incriminata era di 1,95 grammi per litro, quasi quattro volte oltre il limite dello 0,5 previsto dalla legge per chi guida. Quanto al 23enne rimasto in albergo, una volta rintracciato è stato condotto in ambulanza all’ospedale in preda al malessere. 

L’azienda intanto ha preso posizione, assicurando che «verificherà eventuali violazioni da parte dei macchinisti degli obblighi contrattuali e della deontologia professionale» e «si riserva di adottare tutti i provvedimenti del caso». Della vicenda è stata informata anche la procura. «Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro dei Trasporti Toninelli affinché disponga le operazioni necessarie per garantire la sicurezza a tutela dei cittadini» ha stigmatizzato Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia e responsabile trasporti, invocando chiarezza su «un episodio inaccettabile che avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità del passeggeri».