Trasporti, autobus sovraffollati. Gli studenti bresciani: "Sicurezza a rischio"

La protesta in piazza della Stazione. I rappresentanti dell’Uds: subito confronto con Comune e Provincia. Primi malori accusati per le troppe presenze su un mezzo

I mezzi di trasporto assediati dagli studenti

I mezzi di trasporto assediati dagli studenti

Brescia - Visto il caos trasporti degli ultimi giorni, ci si aspettava forse una partecipazione maggiore alla manifestazione promossa dall’Unione degli studenti di Brescia per chiedere cambiamenti immediati e strutturali nel trasporto pubblico. Ma gli oltre cinquanta ragazzi, provenienti da diversi istituti bresciani, che sono scesi in piazza (quella della Stazione) con cartelli e striscioni hanno dimostrato tutta la loro determinazione nel voler andare avanti in questa battaglia. "Avvieremo un’inchiesta per capire quali sono le tratte in cui si registrano le maggiori difficoltà – spiega Mara Voja, in rappresentanza di Uds – e cercheremo di ottenere un tavolo continuativo con Comune e Provincia sul tema dei trasporti".

Due obiettivi, questi, che sono stati espressi dagli studenti anche nell’incontro che si è tenuto il 18 ottobre scorso con l’Agenzia del Tpl, a cui i ragazzi si sono rivolti forti dei dati allarmanti raccolti con una loro indagine condotta dopo l’inizio della scuola. Su un totale di 1.556 risposte ricevute il 62,5% degli studenti ha affermato di aver sempre trovato i mezzi di trasporto affollati ed il 33,9% di trovarli spesso affollati, tant’è che più del 50% degli intervistati ha affermato di essere spesso impossibilitato a salire sul mezzo stesso. "È inaccettabile che la nostra sicurezza sia messa a rischio in questo modo ogni mattina, poche mattinate fa due ragazze hanno addirittura avuto un mancamento per quanto era stipato il mezzo – ha evidenziato Voja – situazioni di questo tipo si verificano costantemente, in città ma anche e soprattutto in provincia, e sono segno di una mancanza di interesse da parte delle istituzioni nei nostri confronti".

Dopo il 15 ottobre, con l’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass e l’impennata di richieste di malattie da parte degli autisti (raddoppiate), la situazione è ulteriormente peggiorata a causa dell’elevato numero di corse saltate. In concomitanza con la mobilitazione di ieri, l’Uds ha fatto partire anche una fotopetizione, in cui gli studenti bresciani si sono fotografati con un cartello, lanciando l’hashtag #il23scendoinpiazza e a seguire le motivazioni dello sciopero. "Non possiamo venire privati del nostro diritto allo studio, necessitiamo di raggiungere il nostro istituto tramite mezzi che non arrivino in ritardo, non siano così affollati da rischiare di restare a piedi e abbiano un basso impatto ambientale", dice Marta Stablum, studentessa del liceo de André. Covid o meno, il nodo sta nei fondi per il Tpl. Nell’incontro del 18 ottobre con l’Agenzia del Tpl è stata in effetti confermata la necessità di maggiori fondi per il trasporto pubblico per poter cambiare strutturalmente la situazione attuale. La stessa conclusione che è emersa nel tavolo prefettizio di venerdì, in cui si è convenuto che se si vuole puntare alla sostenibilità non si potrà prescindere dalla mobilità pubblica, che deve però essere sostenuta con risorse adeguate.