Brescia, al via la demolizione della torre Tintoretto

Il cantiere lavorerà per due mesi sull’edificio di 18 piani. I nuovi spazi saranno ad uso residenziale e sociale

La presentazione dei lavori di demolizione della torre Tintoretto a San Polo

La presentazione dei lavori di demolizione della torre Tintoretto a San Polo

Brescia - Circa due mesi e non ci sarà più traccia della torre Tintoretto, simbolo della stagione delle ‘torri’ per l’edilizia popolare, che per decenni ha segnato lo skyline della zona est di Brescia. Da metà novembre partirà a tutti gli effetti la fase di demolizione dell’edificio, 18 piani ormai disabitati dal 2013, quando i residenti furono spostati altrove, in vista della demolizione (o riqualificazione) della torre, all’interno del contratto di quartiere con la Regione.

La demolizione, curata dalla ditta Vitali, sarà graduale: il braccio meccanico del macchinario salirà fino a 45 metri per distruggere pezzo per pezzo. "Questo intervento a gradoni consente di evitare i rischi di crollo", spiega Paola Del Monte, corporate development di Redo Sgr società benefit, che a giugno 2020 si è aggiudicata per 1,3 milioni la gara indetta da Aler. Dei 30mila metri cubi di macerie, si cercherà di recuperare il 100%, nell’ottica dell’economia circolare. Le prescrizioni di Ats prevedono la presenza di anemometro e di irrorazione di acqua per abbattere le polveri (nell’edificio è presente anche amianto): i lavori saranno interrotti, ad esempio sopra una certa soglia di velocità del vento o nel caso in cui, per qualunque motivo, non si potesse prelevare l’acqua. "Nei primi 15 giorni il monitoraggio di Ats sarà full time – spiega Marcello Fossati, project manager – poi una volta a settimana. L’attenzione è soprattutto su polveri e rumore". Nella prima fase di demolizione del corpo basso, già conclusa, sono stati solo un paio gli esposti di residenti che hanno lamentato disagi legati al cantiere. È stato avviato un Osservatorio, che comprende Comune, Redo, consigli di quartiere. "L’attenzione al quartiere e all’ impatto ambientale sono la cifra dello stile adottato dall’assessore all’Urbanistica Michela Tiboni", ha commentato il collega di giunta Valter Muchetti che, da residente di San Polo, riporta un clima positivo verso un cantiere che è certamente impattante. Post-Tintoretto: Comune e Redo preferiscono non sbilanciarsi.

Non è ancora stato pubblicato il decreto ministeriale di approvazione delle graduatorie del bando Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare), in cui il progetto Tintoretto era arrivato al secondo posto aggiudicandosi 45 milioni di euro. Da piano interministeriale, ora il Pinqua è diventato uno dei pilastri del PNRR, ed è stato rifinanziato. Dipendono anche da questo i tempi di realizzazione dei nuovi spazi che saranno ad uso residenziale (ma si punta al mix sociale). Sei edifici con quasi 300 appartamenti. "Per ora Redo sta lavorando nel solco del vecchio progetto", spiega Tiboni. Quanto ai tempi, la società assicura che l’obiettivo resta la consegna entro la fine del 2024. E dopo la Tintoretto, la Loggia potrebbe replicare l’esperienza anche con la ‘gemella’, la torre Cimabue.