Tonale e Crocedomini off limits per le doppiette

Niente caccia neppure al monte della Piana e al valico di malga Mola: decisione della Regione dopo la sconfitta al Consiglio di Stato contro la Lac.

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Nei valichi montani del passo del Tonale, del passo Crocedomini, del monte della Piana e da malga Mola non si potrà più cacciare, con ogni probabilità da ottobre, poiché il Consiglio regionale adotterà delle decisioni prese nei giorni scorsi dalla Commissione Agricoltura presieduta da Ruggero Invernizzi di Forza Italia. Non solo. Tutti gli appostamenti fissi presenti nelle quattro zone, entro un chilometro dai valichi stessi, dovranno essere smantellati. Si tratta di una trentina di piccole costruzioni. La decisione è stata presa all’interno della Commissione agricoltura, con relatore il camuno Francesco Ghiroldi (Lega). "La Regione ha dovuto intervenire poiché una decina di anni fa la Lega Anticaccia fece una denuncia – spiega Ghiroldi – Prima la Lac perse al Tar. In un secondo momento, però, il Consiglio di Stato le diede ragione. Abbiamo così applicato quanto stabilito, muovendoci con la massima cautela, cercando di tutelare i cacciatori delle nostre valli".

I valichi previsti avrebbero dovuto essere sei. Grazie all’emendamento presentato da Floriano Massardi (Lega) sono stati stralciati quelli di Sella di Mandro e Capovalle, per evitare il conflitto con le leggi quadro nazionale e regionale sulla caccia. "Siamo riusciti a preservare la possibilità di cacciare e i capanni a Sella di Mandro e a Valico di Capovalle perché si tratta di aree inserite nella zona “Alpi B“, cioè quella di minore tutela. Proibendo la caccia la Regione Lombardia andrebbe in contrasto con l’articolo 43, terzo comma della legge 26 del 1993". Nell’emendamento di Massardi si legge di come i "capanni di caccia esistenti siano capisaldi per la tutela dell’ambiente, presidio fondamentale del territorio ed elementi distintivi della cultura rurale bresciana".

"Non posso, in questo momento, affermare che la situazione sia definitiva – ha spiegato Massardi – La decisione coinvolge alcune centinaia di persone, che speriamo possano cacciare altrove e con soddisfazione. Ho sempre difeso la caccia e i cacciatori e continuerò a farlo: dove si pratica la caccia e dove ci sono appostamenti fissi vi sono pulizia e ordine, che spesso altrove non si trovano. Di questo non li ringrazierò mai abbastanza".

Nelle zone dei valichi normalmente si cacciavano il gallo forcello e gli ungulati, ovvero specie tipicamente alpine. Il prossimo appuntamento sarà in autunno, quando si svolgerà il Consiglio Regionale in cui saranno discusse e votate le decisioni della Commissione Agricoltura. "Mi auguro che nel caso in cui vi sia il voto segreto – conclude Massardi – non ci siano colpi di scena che facciano vietare la caccia anche nei due valichi per ora salvi". Milla Prandelli