Brescia: maestri, un esercito al test in ateneo

Laurea in Scienze della formazione primaria: alla prova in 409

Test alla Cattolica

Test alla Cattolica

Brescia, 14 settembre  2019  – Passione per l’insegnamento, ma anche la speranza di poter fare il lavoro dei sogni in maniera stabile, sfuggendo al precariato cronico. E’ questo che ha spinto moltissimi ragazzi, ben 409, a provare il test per l’ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico (5 anni) in scienze della formazione primaria nella sede bresciana dell’università cattolica. ieri mattina, sono state messe a disposizione degli iscritti (provenienti anche da altre province) ben tre aule nella sede di via trieste. solo uno su due ce la farà, visto che i posti a disposizione in città sono circa 200. «sono laureata in psicologia – spiega Chiara Bassi, 23enne di Cremona – ho fatto una sostituzione per maternità a scuola e mi è talmente piaciuto che ho deciso di intraprendere questo nuovo corso di studi». Tanta passione per l’insegnamento, si diceva, ma la novità di quest’anno (che in parte giustifica anche il sorprendente boom di iscritti) è anche l’alta percentuale, circa il 25%, di persone già laureate che già insegnano, con contratti più o meno stabili. è il caso di Elisa Gasparini, 29 anni, già di ruolo in una scuola dell’infanzia a Desenzano, con laurea quadriennale in formazione primaria e master nel curriculum. «Il mio titolo di studio tuttavia non vale come abilitazione per la scuola primaria – spiega – voglio provare ad aprire anche questa opportunità». la laurea quadriennale, in effetti valeva come abilitazione per l’infanzia o la primaria, mentre la quinquennale consente di avere l’abilitazione per entrambi i gradi scolastici.

Questo ha spinto molti a ritornare in università (esame di ammissione permettendo). Lo ha fatto anche Federica Bersellini, 43 anni, musicista parmense, che già insegna a scuola come supplente della categoria Mad (Messa a disposizione, persone non abilitate che vengono chiamate dai dirigenti che non riescono a trovare supplenti). «Questa sarebbe la mia terza laurea – spiega – mi servirebbe per stabilizzarmi nel mondo dell’insegnamento». La conciliazione tra lavoro e studio non spaventa i candidati-lavoratori, molto determinati a portare a raggiungere il loro obiettivo. L’organizzazione del corso di laurea, del resto, è stata pensata anche per loro. «L’elevato numero di iscritti tra persone già laureate – spiega Paolo Trotti, Responsabile Gestione carriera e servizi agli studenti della Cattolica bresciana – è dovuto anche alla particolare organizzazione messsa in campo con percorsi ad hoc per gli studenti lavoratori, che prevedono la frequenza dei corsi obbligatori in fasce di orario e periodi studiati appositamente per non interferire con il lavoro». La specificità della preparazione fornita fa il resto.