Temù, caso Ziliani: abiti e scarpe ritrovati al vaglio del Ris

Reperti recuperati lungo il torrente Fiumeclo mesi prima della scoperta del cadavere

Laura Ziliani

Laura Ziliani

Temù - Per il giallo di Temù entrano in scena i carabinieri del Ris. Dovranno verificare, in base al Dna, se davvero appartengono a Laura Ziliani le due scarpe e i jeans rinvenuti, in tempi diversi, prima che il corpo della ex vigilessa di Temù, scomparsa l’8 maggio, venisse ritrovato, l’8 agosto. Oltre a questo la ricerca di eventuali tracce. Una scarpa destra marca Salomon, strisce arancioni sul fianco, suola rossa, viene ritrovata sul greto del torrente Fiumeclo, il 23 maggio. La figlia Silvia la riconosce come una delle calzature della madre.

Due giorni dopo un cittadino di Temù, Claudio Marchioni, nota un ragazzo e una ragazza nei pressi di una macchia boschiva. Segue i loro movimenti con un binocolo. Dopo che i due si sono allontanati raggiunge il boschetto e nota una scarpa Salomon sinistra, gemella della prima. Il 10 giugno una ragazza scorge e fotografa un paio di jeans nel letto del torrente Fiumeclo. Lo segnala allo zio che lo recupera. I jeans sono rivoltati e strappati alle ginocchia. In concomitanza con la scoperta, vengono intercettati Silvia Zani, la sorella minore Paola e Mirto Milani, fidanzato di Silvia (sono in carcere accusati dell’omicidio di Laura Ziliani e occultamento di cadavere). I jeans devono ancora essere ritrovati, ma già Paola parla del Fiumeclo.