Tecnici e progettisti i più ricercati Le imprese non riescono a trovarli

Per il 2023 crescono le previsioni di assunzione nelle aziende, in tutte le province lombarde ma anche la difficoltà a reperire i profili desiderati: un problema che riguarda 44 casi su 100

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di Federica Pacella

Crescono le previsioni di assunzione da parte delle imprese in tutte le province lombarde, ma in parallelo cresce anche la difficoltà di reperire i profili ricercati. Sono i due volti del mercato del lavoro che emergono dall’indagine mensile di Excelsior Informa, realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal.

A livello regionale, per gennaio sono previste nel complesso 120.820 assunzioni (290.830 fra gennaio e marzo), di cui circa un terzo (34%) con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato e un 66% a termine.

Il 30% sarà destinato a dirigenti, specialistici e tecnici (25% a livello nazionale). Rispetto al 2022, le previsioni legate al fabbisogno per il 2023 sono in crescita, ma c’è l’incognita sulla possibilità di trovare, in effetti, il personale. In 44 casi su 100 le imprese prevedono di aver difficoltà a trovare i profili desiderati. Dalla comparazione dei dati relativi alle singole province, risulta che le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano a Sondrio (52,80%), nel Pavese (51,80%) e nel Bresciano (51,30%). Sopra la media lombarda pure Bergamo (48%), Cremona (50,70%), Lecco (49,4%), Mantova (46%).

Non tutte le aree aziendali riscontrano la medesima difficoltà di reperimento. Le più critiche sono le aree tecniche e della progettazione (58,7% in Lombardia) e produzione di beni ed erogazione del servizio (48,1%).

Tra le province lombarde, il dato peggiore è il 77,50% di personale di difficile reperimento nelle aree tecniche a Sondrio, seguito dal 70,40% di Cremona e dal 68,60% di Brescia (Bergamo è al 65,9%, Como al 57%, Lecco al 67,7%). Nell’ambito della produzione ed erogazione di servizi, le aziende del Pavese hanno maggiore difficoltà (54,6%), seguite da Cremona (53%) e Sondrio (52,7%). Brescia è al 51,30%, Bergamo al 50,4%, Como al 48,9% e Lecco al 51,3%. Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro non è tema nuovo, ma guardando ai report di Excelsior Informa si nota come il 2023 inizi già con un record negativo. Prendendo il dato generale della Lombardia, infatti, nel gennaio 2021 le imprese prevedevano di avere difficoltà a trovare i profili desiderati in 34 casi su 100 contro i 44 attuali; nel 2022 la percentuale era salita al 38%.

Il quadro sembra essere peggiorato dopo il Covid: nel 2020, la percentuale si “fermava“ al 33%, nel 2018 al 25% nonostante l’offerta di contratti a tempo indeterminato fosse solo del 26% rispetto alle 113mila entrate previste. Il trend è analogo se si scende nel dettaglio delle province: a gennaio 2020, le imprese bresciane stimavano nel 36,8% la difficoltà di reperimento, nella Bergamasca era il 36,5%, a Como il 36,3%, a Sondrio il 28,9%, a Lecco il 38,1%.