Studentessa morta, il responso dell'autopsia: uccisa da un'infezione, non dalla meningite

Lo ha detto il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Gianmarco Trivelli

Veronica Cadei aveva 19 anni e viveva a VIllongo.

Veronica Cadei aveva 19 anni e viveva a VIllongo.

Brescia, 5 dicembre 2019 - "Non è stata meningite, ma un'infezione generalizzata fulminante non prevedibile. Il liquor era pulito e le meningi intatte. Il batterio all'origine di questa infezione è il meningococco di tipo C". Lo ha detto il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Gianmarco Trivelli, parlando di Veronica Cadei, la studentessa di 19 anni morta nella notte di lunedì dopo un malore accusato sui banchi dell'università. Dopo l'autopsia eseguita questa mattina, il sostituto procuratore Lorena Ghibaudo ha firmato il nullaosta alla sepoltura. "Domani Veronica torna a casa", ha detto la mamma della ragazza. I funerali saranno celebrati lunedì alle 14.30 a Villongo, nella Bergamasca.

"Da parte nostra stiamo comunque rivedendo, unitamente ai professionisti interessati, il percorso della paziente sotto i diversi profili clinico-assistenziale, organizzativo, documentale e relazionale", si legge in una nota della direzione degli Spedali civili di Brescia. "Anche tutti noi, come i familiari, di fronte a un così tragico evento, non possiamo non porci la domanda se avremmo potuto fare qualche cosa di più o di diverso per impedire la morte della giovane. Allo stato attuale delle conoscenze e sulla base dei primi approfondimenti esperiti - spiega l'ospedale - resta la diagnosi di shock settico originato da Neisseria Meningitidis di Gruppo C, non esitata in evidenza clinica di meningite, e appare che la sequenza degli interventi effettuati è stata completa e adeguata".