Spacciavano assieme ai figli Sette arresti

Avevano un centro per la raccolta degli ordini, pony express pronti a fare consegne in tempi record persino nel lockdown, nascondigli per la droga impensabili e non comunicati ai sodali, prestanome cui intestavano le schede telefoniche per comunicare, auto dedicate al business dello smercio di droga. E spacciavano usando i figli - bambini - come scud: se li portavano dietro per sviare i sospetti.

Così ha proliferato una gang italo-albanese sgominata da un’indagine della Mobile e dell’Antimafia - a coordinarla le pm Claudia Moregola e Claudia Passalacqua, che hanno eseguito accertamenti tra il novembre 2019 e il marzo 2021 - sfociata nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per 7 persone (6 in cella, ma 3 sono ancora ricercati, una ai domiciliari).

Nel corso dell’indagine la polizia ha eseguito altri 7 arresti in flagranza e sequestrato cocaina per un totale di 2 chili, di cui oltre 250 dosi pronte per essere riversate sul mercato. Sotto inchiesta sono finiti 21 presunti pusher, dieci albanesi, nove italiani, un marocchino e un senegalese. Ognuno con il suo ruolo. A tenere le redini dell’associazione, per l’accusa erano due fratelli. La banda aveva avviato anche una fidelizzazione dei clienti, con sconti e possibilità d acquisti a credito.B.Ras.