"Sono aumentate le divergenze economiche"

Nuclei monoreddito, famiglie numerose e con componenti che presentano disabilità, persone di origine straniera, ma anche la classe media che ha pagato le conseguenze del Covid, soprattutto laddove era impiegata in settori come agricoltura e turismo. Queste le “fragilità“ intercettate dal patronato Acli Brescia. "Chi aveva bisogno del reddito di cittadinanza fino all’anno scorso sicuramente ne ha bisogno ancora ora, perché le condizioni economiche non mi pare siano migliorate - spiega il direttore Fabio Raggi -. Per quanto riguarda i dati complessivi, il calo può essere condizionato dal fatto che proprio l’anno scorso c’è stato il grande rinnovo di chi aveva richiesto il reddito di cittadinanza nel 2019". Le fragilità, insomma, sono tutt’altro che sparite.

Lo evidenzia anche l’ultimo rapporto 2023 dell’Osservatorio vulnerabilità e resilienza di Acli Lombardia, che ha analizzato la situazione economica di chi non percepisce reddito di cittadinanza: anche in questa fascia, si registra un rischio di vulnerabilità per circa il 22% dei contribuenti in Lombardia, con punte del 29% a Brescia (23% a Bergamo e Como, 26% a Sondrio, 22% a Lecco).

"Negli ultimi tre anni c’è stata una sostanziale tenuta dei redditi – spiega Giuseppe Imbrogno, che segue l’Osservatorio – quello che è cambiato e cambierà è l’aumento del costo della vita, che erode il potere d’acquisto. Inoltre, si è visto un acuirsi delle divergenze: il reddito medio teoricamente aumenta, ma in realtà a crescere sono stati soprattutto i redditi più alti, che beneficiano anche di welfare, come quello aziendale o quello privato, precluso invece ai redditi più bassi".

Federica Pacella