Smart working, il lavoro flessibile a Brescia cerca di decollare

I sindacati ci credono: "Tasso di applicazione basso, ma i benefici che offre sono molteplici"

Lo smart working è il lavoro senza vincoli di tempo e di spazio

Lo smart working è il lavoro senza vincoli di tempo e di spazio

Brescia, 13 settembre 2019 - Smart working? A Brescia fatica ad ingranare, ma chi lo ha sperimentato ne è entusiasta. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Aib, il tasso di diffusione tra le aziende della nostra provincia è del 5,3%: soddisfacente, se si pensa che la legge italiana (tra le più avanzate in Europa) è solo del 2017, ma poca cosa contro la media lombarda del 13,8% (a Milano siamo al 21%).

E’ maggiore la presenza non strutturata (ovvero sulla base di accordi individuali) che interessa il 3,5% delle aziende, rispetto a quella basata su accordi collettivi o regolamenti aziendali (solo l’1,8%). La scarsa diffusione ha a che fare con le caratteristiche del tessuto produttivo bresciano. Come filosofia manageriale che dà ai lavoratori flessibilità ed autonomia a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati, lo smart-working fa presa per lo più nell’ambito dei servizi, meno nelle Pmi manifatturiere. Ciò spiega anche perché Brescia sia tra gli ultimi per futura implementazione, con solo un 9,4% di imprese potenzialmente interessate tra quelle che ancora non adottano tale strumento, contro il 17,8% del milanese e il 14,8% a Bergamo.

Eppure i benefici sono tanti. «Come Space Work sono ormai mesi che lo applichiamo con successo – spiega commenta Dorika Franchini, presidente del cda e tra i fondatori della società specializzata nella consulenza per lo sviluppo del personale nelle organizzazioni, che ieri ha organizzato un incontro proprio per discutere sul tema – Lo smart-working permette una riduzione dei tempi improduttivi legati al pendolarismo: è stimato un risparmio medio fino a 60 minuti al giorno, con limitazione dei costi per il lavoratore e benefici misurabili anche per l’ambiente in termini di riduzione delle emissioni di CO2. Il collaboratore è più propenso ad affrontare il lavoro con la giusta motivazione, con il miglioramento del benessere individuale e del clima organizzativo».