Sito Caffaro, bonifica più vicina Gara ghiotta: lavori per 70 milioni

Brescia, il bando è già stato pubblicato in Gazzetta ufficiale europea e lo sarà in questi giorni su quella italiana

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BRESCIA

di Federica Pacella

Si chiuderà il 9 maggio il termine per presentare le offerte per i lavori di messa in sicurezza e bonifica del sito industriale Caffaro, a Brescia. Come confermato dal commissario straordinario Mario Nova, l’11 febbraio il bando è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale europea, mentre in questi giorni è prevista la pubblicazione su quella italiana. Si è compiuto, dunque, l’ultimo passo necessario per entrare nella fase più operativa della bonifica, sancita dal decreto di approvazione del progetto definitivo da parte del ministero della Transizione ecologica. I cantieri non si vedranno a breve.

I tempi dell’aggiudicazione della gara potrebbero essere allungati da eventuali ricorsi, visto che in ballo ci sono lavori per 70,4 milioni di euro, che fanno prevedere una partecipazione piuttosto agguerrita. Secondo il cronoprogramma, i primi cantieri si potrebbero vedere nel 2023, a più di vent’anni da quando venne alla luce il disastroso inquinamento da Pcb e diossine, oltre a cromo e metalli pesanti, nell’area di via Milano dove Caffaro, parte del gruppo Snia, ha prodotto Pcb dal 1938 al 1984 (era l’unico produttore italiano). Espletata la gara, in particolare, si prevede che il prossimo anno sia dedicato a progettazione esecutiva e conseguimento delle autorizzazioni, cantierizzazione, avvio delle demolizioni degli edifici previe relative bonifiche, opere impiantistiche propedeutiche ai lavori di bonifica, opere di assestamento dei sistemi di emungimento e portate per bonifica con messa in sicurezza permanente delle acque sotterranee. Il 2024 sarà l’anno del completamento delle opere di demolizione degli edifici e parte di demolizioni delle pavimentazioni e strutture interrate, installazione degli impianti per frantumazione e soil-washing, test e avvio trattamento terreni. Il biennio 2025-26 sarà quello del completamento delle demolizioni delle strutture e degli impianti interrati, prosecuzione e completamento della bonifica dei terreni, bonifica dei terreni profondi, messa in sicurezza permanente. Il 2027-28, infine, ci sarà il completamento della messa in sicurezza permanente dei suoli, consolidamento finale della barriera idraulica e smantellamento degli impianti con chiusura del cantiere. Tutto questo, al netto di imprevisti attesi, legati alla scoperta di contaminanti negli scavi. Il prossimo passo sarà la chiusura della progettazione della nuova barriera idraulica che Caffaro Brescia (società che non c’entra con quella dell’inquinamento storico, ma che ha operato nel sito bresciano fino al 2020) sta portando avanti, nell’ambito dell’accordo con la Procura di Brescia.