Corruzione e turbativa d'asta negli appalti pubblici, sindaco di Malonno ai domiciliari

Stefano Gelmi è tornato nella sua casa di Zazza

Stefano Gelmi

Stefano Gelmi

Malonno, 4 marzo 2018 -  Arresti domiciliari per Stefano Gelmi, sindaco di Malonno, rimasto per alcuni giorni in carcere a Canton Mombello dopo che lunedì scorso era stato arrestato con le accuse di turbativa d’asta e corruzione nell’ambito di un’inchiesta sui presunti appalti truccati nel comune della Valle Camonica.

Sabato l’uomo è tornato a Zazza di Malonno, dove vive con la famiglia. Gelmi è finito nei guai per una serie di appalti del valore superiore al milione di Euro. Durante l’interrogatorio del Gip, svoltosi nel carcere Nero Fischione, l’ex sindaco del paese camuno ha risposto a tutte le domande e si è mostrato collaborativo. E’ finito nei guai con dieci tra funzionari pubblici, tecnici e imprenditori della Valcamonica e della Valtellina.

Tutti gli appalti oggetto dell’indagine, sono stati assegnati attraverso la Centrale Unica di committenza dell’Unione dei Comuni delle Alpi Orobie. Il suo legale Gianluigi Bezzi ha spiegato che l’ex amministratore, dimessosi nel mese di novembre dopo avere appreso di essere sotto indagine, “ha chiarito la sua posizione”. In pratica, durante le gare di appalto, secondo quanto appurato da carabinieri e Procura che indagavano dal mese di giugno, venivano favorite società camune che riuscivano ad aggiudicarsi gli appalti e a gestire i lavori tramite una serie di subappalti.