Settimana corta e più laboratori Così la scuola prova a rinnovarsi

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L’orientamento pre-iscrizione è certamente fondamentale per scongiurare dispersione e bocciature, ma anche una didattica più aderente alle caratteristiche degli studenti può fare la differenza e ‘trattenere’ i ragazzi a scuola. Tra gli istituti che stanno cercando di rinnovarsi in quest’ottica, c’è l’istituto d’istruzione superiore ‘Pietro Sraffa’ di Brescia (un migliaio di iscritti) che ha avviato un percorso di ammodernamento che, dall’anno scolastico 2023-2024, porterà tutta la scuola a virare verso la settimana corta. Si tratta del primo istituto superiore nel capoluogo bresciano. "La società è cambiata così come i nostri ragazzi sono differenti dagli studenti delle generazioni passate – spiega spiega il dirigente scolastico Emanuele D’Adamo -. Sono nativi digitali, hanno competenze diverse e possiedono talenti differenti da riconoscere e valorizzare. Il nostro istituto intende colmare quel divario sempre più forte tra scuola, società, nuovi stili di apprendimento e mondo del lavoro in continua evoluzione. Abbiamo pertanto intrapreso un percorso di rinnovamento che valorizza il dialogo e promuove lo studente come protagonista dell’apprendimento, ma anche un nuovo curricolo". Le lezioni andranno dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14,25, con unità didattiche giornaliere di 55 minuti. "La settimana corta non è una mera questione di cambio dell’orario, ma si tratta di un nuovo approccio, che fa riferimento al Movimento delle Avanguardie Educative di Indire. La didattica laboratoriale ha infatti bisogno di tempi distesi per permettere allo studente di costruire in itinere, in aula, il proprio percorso di apprendimento. Aumenterà di poco il tempo scuola quotidiano, diminuiranno però le discipline giornaliere con la promozione di accorpamenti tra più unità didattiche per una scuola in cui gli studenti apprendono facendo, tramite esperienze in laboratorio, analisi e risoluzione di problemi, lavoro cooperativo per progetti". L’obiettivo è favorire la didattica laboratoriale per gli studenti eccellenti, ma anche percorsi più motivanti per quelli a rischio dispersione. Allo ‘Sraffa’ parte anche il progetto pilota ‘Sportello lavoro – work experience’ per l’orientamento in uscita delle classi quinte (compresi gli studenti con disabilità): si tratta del primo sportello presso una scuola statale bresciana (ma il primato è anche a livello nazionale), che crea lavoro per i suoi diplomati, per ridurre il fenomeno dei Neet. F.P.