Sparò al ladro e lo uccise: l’imputato e i giudici tornano sulla scena

Serle, sopralluogo di due ore per verificare se il colpo di fucile sia stato accidentale o voluto

Rilievi dei carabinieri a Serle (Fotolive)

Rilievi dei carabinieri a Serle (Fotolive)

Serle (Brescia), 14 ottobre 2017 - Un sopralluogo di due ore per verificare se il colpo di fucile che ha ucciso il ladro sia stato accidentale - come sostiene l’imputato per cui da un mese si è aperto il processo in assise - o voluto (tesi della Procura).

A chiedere la verifica sul luogo del delitto - a Serle, nel Bresciano - della sera del 14 dicembre 2013 è stata la difesa di Mirco Franzoni, 33 anni, accusato di aver sparato con il suo fucile da caccia all’albanese che aveva appena rubato a casa del fratello. Per la Procura un omicidio volontario. Ma l’imputato ha sempre ripetuto che il colpo è partito per sbaglio durante una colluttazione. Ieri sera Franzoni ha accompagnato i giurati, compreso il presidente Roberto Spanò, per le vie di Serle. Prima lungo via Marconi, dove abita, al civico 66, poi dieci civici più in là, dal fratello Ezio. Quindi sul limitare del bosco, dove il ladro si è trovato la via di fuga sbarrata dal meccanico armato.