Scuole medie assediate dai pusher Undici Comuni sul piede di guerra

I sindaci bresciani hanno attinto a fondi del Viminale per installare telecamere e incrementare i controlli "Il consumo di stupefacenti tra i giovanissimi è legato al bisogno di sentirsi accettati dal gruppo"

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di Federica Pacella

Non solo chiacchiere e giochi: nei dintorni delle scuole è di casa anche lo spaccio, che spesso si abbina ad atti vandalici e bullismo. Non si parla solo di istituti superiori ma anche di scuole medie, a testimonianza di un abbassamento dell’età dei primi consumi di stupefacenti. Per questo undici Comuni bresciani hanno aderito al progetto Scuole sicure, accedendo a finanziamenti del Viminale per installare videocamere e incrementare i controlli fuori dalle scuole.

"Facciamo già prevenzione – spiega il comandante della Polizia locale di Bagnolo Mella, Nicola Caraffini – Ma abbiamo accolto con interesse questo bando che porterà ad aumentare le telecamere nelle aree esterne al Guerini di viale Europa, frequentato da 350 ragazzini delle medie che, a nostro avviso, sono potenzialmente a rischio. Fino a qualche anno fa il fenomeno si registrava soprattutto alle superiori, ora la soglia del primo abuso si è abbassata". Dai colloqui degli agenti della Locale con i ragazzi emerge, in genere, che il consumo di droga tra giovanissimi è legato alla necessità di sentirsi parte del gruppo.

"Il disagio sociale innesca il focolaio – racconta Caraffini – che poi include tutti quelli che fanno parte del gruppo. Chi non vuole farne parte, viene escluso. Benvengano attività ricreative, dallo sport agli oratori: chi è solo è più a rischio di essere attirato in certe frequentazioni".

Talvolta non c’è neanche la consapevolezza dei rischi. "Abbiamo fatto attività in altri Comuni – spiega Fabio Vallini, comandante della Polizia locale di Gavardo – dove sono state evidenziate cessioni di stupefacenti e consumo, per cui la Procura dei minorenni è poi intervenuta con ordinanze di custodia presso comunità. E non c’è la piena coscienza di cosa voglia dire essere coinvolti nel mondo della droga, di chi c’è dall’altra parte".

A Gavardo i 12mila euro del Ministero serviranno a finanziare i passaggi della Locale fuori dalle scuole medie schierando azioni dimostrative con cani antidroga, a installare nuove telecamere e a fare formazione. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Brescia ha già analizzato e dato il via libera ai progetti presentati da anche da Ghedi (6 nuove telecamere e più controlli), Sarezzo (3 nuove videocamere vicino al Primo Levi e al La Pira), Chiari, Concesio, Darfo, Gussago, Orzinuovi, Rezzato, Rovato.