Scuola San Zeno, che pasticcio la statalizzazione

Massimo Pesenti, a nome degli istituti paritari chiede le dimissioni del presidente della Provincia

Migration

Buchi procedurali, nomi usati illecitamente. La statalizzazione della scuola paritaria di San Zeno, gestita da 138 anni dalla fondazione Regina Margherita, diventa un “pasticcio“, tanto che il presidente della Fism Brescia, Massimo Pesenti (in foto), chiede ora le dimissioni del presidente della Provincia, Samuele Alghisi. Già nel 2020 il Comune di San Zeno aveva fatto domanda di annessione della paritaria da parte dell’Ic di Montirone per risparmiare soldi pubblici, ma, non essendoci le condizioni di merito, la domanda è stata rigettata. Nel 2021, né il tavolo che analizza le domande di statalizzazione né quello provinciale per il dimensionamento discutono più di San Zeno, visto che non c’erano state ulteriori richieste. Ma Pesenti racconta che, a dicembre, con la telefonata ufficiale del capo di gabinetto, viene informato che il presidente della Provincia intende comunque concedere il via libera alla statalizzazione dopo l’istanza presentata (in ritardo) dal Comune alla Regione. In effetti, il 21 dicembre la delibera della giunta regionale inserisce il codice meccanografico della nuova sezione di San Zeno.

Nell’incontro avvenuto il 31 dicembre col presidente della Provincia ed il dirigente dell’Ufficio scolastico di Brescia a Pesenti è stato detto "di fare una diffida, perché tramite quella avrebbero avuto l’espediente per chiedere all’Ufficio scolastico regionale l’annullamento del codice meccanografico". Atto fatto, ma nel frattempo sul sito dell’Ic di Montirone sono state aperte le iscrizioni per la sezione statale infanzia “Regina Margherita“ di San Zeno, nel plesso storico. "Ma non c’era nessuna autorizzazione a usare il nome". Ora l’azione legale per annullare la delibera regionale è in corso.

Federica Pacella