Scuola, extra costi per 5,3 milioni

Tanto ha pagato la Loggia per adeguare il servizio alle nuove normative imposte dalla pandemia

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Circa 5,3 milioni di euro: a tanto ammontano i maggiori costi che il Comune di Brescia ha dovuto affrontare per l’anno scolastico 2020-2021 per adeguare i servizi alle regole anti-Covid. La cifra riguarda, per altro, solo l’area educativa, mentre non include le spese di edilizia leggera realizzati sugli edifici per adeguare gli spazi di ogni edificio. "Si tratta di un impegno notevole – ha sottolineato l’assessore al Bilancio Fabio Capra nella commissione convocata per approfondire i conti del 2021 – che andava affrontato". Entrando nel dettaglio, si parla di 163mila euro di costi Covid per i centri ricreativi estivi della scuola primaria più 529mila per quelli della scuola dell’infanzia e 156mila per gli asili nido, per un totale di 848mila euro solo per i servizi estivi.

Per l’anno scolastico da settembre a giugno nelle scuole dell’infanzia, l’emergenza sanitaria ha generato extra-costi per 2,2 milioni di euro, tra personale aggiuntivo, integrazione dei servizi di ausiliariato, contributo straordinario alle paritarie, acquisti di gel, gazebo, termometri, dpi. Nei nidi, tutto questo ha comportato un esborso di poco più di 1 milione, mentre nelle primarie e nelle secondarie di primo grado si è arrivati a +1,2 milioni, tra arredi, maggiori costi della mensa (invariate le tariffe per gli utenti), acquisti di computer. Si arriva così ad un totale di 5,3 milioni di euro fino a giugno. Se anche per il 2021-2022 dovessero permanere le regole anti-Covid, probabilmente si dovrà prevedere una spesa simile anche per il prossimo anno.

Il capitolo scuola è una delle incognite del bilancio 2021 che la Loggia voterà il 21 e 22 dicembre e che sarà oggetto di possibili variazioni in base proprio all’andamento dell’epidemia e dei trasferimenti che potranno arrivare. Per ora, sembra essere sciolto il nodo sulla possibilità di avere anche nel 2021 i trasferimenti Covid da parte dello Stato: in conferenza Stato – Autonomie locali di martedì, si è raggiunta l’intesa, che dovrà poi diventare legge, perché i Comuni possano beneficiare dei trasferimenti Covid non utilizzati nel 2020 o di risorse aggiuntive per il perseguimento delle loro funzioni, se dovessero registrarsi riduzioni nelle entrate a causa dell’emergenza sanitaria. Questo dovrebbe mettere in salvo il bilancio comunale, come già accaduto quest’anno. Nel complesso, le spese correnti previste per il 2021 ammontano a 272,7 milioni di euro, in linea con i 297 milioni previsti nel 2020 (305 quelli assestati). Il capitolo più cospicuo è quello dei trasporti (56 milioni di euro), in calo rispetto ai 77,3 del 2020 sia perché i trasferimenti avverranno quest’anno direttamente all’Agenzia del Tpl senza passare dalle casse del Comune, sia per il taglio dei 5 milioni di euro dalla Regione sulla metro.

Per le politiche sociali sono previsti 50,8 milioni di euro, 42,3 su sviluppo sostenibile e ambiente, 39 milioni sulla scuola. Il resto è ripartito tra: servizi istituzionali e generali e di gestione con 42,2 milioni; ordine pubblico e sicurezza con 20,8 milioni; cultura con 10,7 milioni; politiche giovanili, sport e tempo libero per 3,8 milioni; turismo con 535 mila euro; assetto del territorio ed edilizia abitativa con 4 milioni; soccorso civile con 212 mila euro (+8,6% rispetto alla previsione del 2020, la crescita più elevata); sviluppo economico e competitività con 2,2 milioni di euro. Le opposizioni avranno tempo fino al 9 dicembre per presentare gli emendamenti, sebbene si prospetta una ‘maratona’ bilancio senza intoppi, visto che la minoranza ha già annunciato che non farà ostruzionismo.

Federica Pacella