Brescia: scuola, il ritorno a settembre sarà complicato

Le preoccupazioni del provveditore Bonelli in merito alle nomine delle supplenze. "Possibile una ripresa anticipata"

Giuseppe Borrelli, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale

Giuseppe Borrelli, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale

Brescia, 5 giugno 2020 - Sarà un inizio anno complicato quello che si prospetta per il mondo della scuola. Mentre si stanno definendo le regole per il ritorno in classe in sicurezza, l’Ufficio scolastico si prepara ad affrontare il nodo delle nomine per le supplenze, che è sempre molto complesso nel bresciano per la cronica carenza di docenti soprattutto in alcuni ambiti, quali il sostegno. «L’ultimo decreto legge, in approvazione alla Camera, sposta le operazioni di nomina al 15 settembre – spiega il dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Giuseppe Bonelli – quindi avremo un po’ più di tempo. D’altra parte, il decreto prevede anche che l’attività didattica inizi l’1 settembre, sia per il recupero delle insufficienze che per la parte di programma non conclusa con la didattica a distanza».

Dovrebbero essere le singole scuole a decidere, in dettaglio, quali studenti far rientrare prima per i recuperi. Plausibile pensare che primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie) non avranno anticipi, mentre qualche scuola secondaria potrebbe decidere di far rientrare molti già l’1 settembre. «Le scuole si dovranno organizzare garantendo i recuperi con i docenti disponibili – sottolinea Bonelli – ad ogni modo, anche se c’è la proroga al 15, noi faremo il possibile per fare le nomine entro i primi di settembre». C’è poi l’incognita di possibili nuove ondate di Covid-19, che potrebbero portare a nuove chiusure straordinarie. «Stiamo lavorando con i dirigenti scolastici per prospettare soluzioni di gestione dell’emergenza e dell’ordinario, anche sulla base delle disposizioni di merito dal parte del Ministero. Contiamo comunque di dare informazioni chiare alle famiglie entro la fine di giugno».

Prima c’è il nodo della maturità da affrontare. Le scuole stanno lavorando per adattare le aule al protocollo condiviso con i sindacati, ma si fatica a chiudere la composizione delle commissioni. A 12 giorni dall’inizio degli orali, mancano infatti una cinquantina di presidenti su 237. Lunedì dall’Ufficio scolastico di via Sant’Antonio è partito un nuovo appello per cercare candidati anche tra i dirigenti delle scuole del primo ciclo ed i docenti con meno di 10 anni di ruolo. Se non ci fossero risposte sufficienti, potrebbero scattare le nomine d’ufficio dal Ministero. C’è poi l’incognita dei docenti che compongono le commissioni d’esame e che il 17 giugno potrebbero presentare il certificato di malattia o impedimento formale, lasciando ai dirigenti scolastici l’onere di ‘tappare i buchi’ all’ultimo momento. «Mettiamo in conto che potrebbe esserci qualche problema», sottolinea Bonelli.