Covid: screening di massa sugli studenti dopo le feste

La Loggia propone ad Ats controlli a tappeto prima del rientro in classe previsto per il 7 gennaio

Covid e scuola, la sanificazione dei banchi (foto d'archivio Germogli)

Covid e scuola, la sanificazione dei banchi (foto d'archivio Germogli)

Brescia, 2 dicembre 2020 - Un piano di screening per i 18 mila studenti delle scuole bresciane dai 3 ai 14 anni prima del rientro a scuola del 7 gennaio. La proposta, avanzata dall’assessore all’Istruzione del Comune di Brescia Fabio Capra, è stata accolta dal direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo, audito dalla commissione consigliare. "Il rientro dalle vacanze di Natale mi preoccupa – ha spiegato Capra – i ragazzi torneranno in classe dopo essere stati a contatto con molte persone". Il Comune vorrebbe impostare una campagna con test antigenici rapidi naso-faringei, con adesione volontaria. La regia sarebbe di Ats, con il coinvolgimento di Ordine degli infermieri, Ufficio scolastico, Protezione civile. "Ci darebbe il polso della situazione – conferma la consigliera delegata alla Sanità Donatella Albini – c’è tutto il tempo per costruire un piano". 

Per i casi sospetti resterà sempre la possibilità di fare il tampone in autopresentazione in via Morelli anche durante le vacanze di Natale. Lo screening con i test, i cui costi sarebbero probabilmente a carico del Comune, sarebbe un di più, per ripartire in tranquillità. Inoltre, potrebbe essere una ‘palestra’ organizzativa in vista della vaccinazioneper l’anti-Covid. "C’è la disponibilità a collaborare – ha risposto Sileo – ma l’iniziativa avrà successo solo se ci sarà la responsabilità di chi sta fuori dal mondo della scuola. Cito un dato: dai 14mila test sierologici sui docenti organizzati ad agosto, abbiamo rilevato solo 7 tamponi positivi. Quindi, facciamo gli screening, ma tutti devono essere responsabili e non fare un disastroso periodo di vacanze, altrimenti la scuola pagherà il prezzo: non siamo ancora usciti dal tunnel". 

I dati confermano che la scuola non è stata causa della seconda ondata. Dal 17 settembre, su 10.814 tamponi fatti nel centro di via Morelli tra studenti e personale scolastico, sono stati 987 i positivi (il 9%), con un andamento che da percentuali pari a zero fino a ottobre è poi aumentato al 15-20% di novembre. "La nostra impressione – sottolinea Sileo – è che l’incremento di casi Covid nelle scuole non sia comunque legato a quello che succede dentro gli istituti, che sono luoghi di regole". I focolai sono stati legati per lo più famigliari o, in un paio di casi, sviluppati in contesti sportivi extra-scolastici; nessun focolaio si è registrato in nidi e scuole dell’infanzia, cittadine dove non è previsto l’uso delle mascherine.