Se nella vicina Cividate Camuno è frequente trovare reperti di età romana ogni volta che si fa uno scavo di qualunque natura, molto meno lo è a Malegno. Comprensibile, dunque, l’entusiasmo con cui è stata accolta la notizia del ritrovamento di resti riconducibili alla presenza dei Romani in Val Camonica durante gli scavi per la manutenzione del metano in via Cavour. Come spiegato dal Comune, in particolare, "i reperti sono riferibili alla Civitas Camunnorum che si sviluppava oltre il fiume fino a Malegno. Degni di interesse sono un tratto di acquedotto e i resti di parete, in crollo, con raffinati e colorati affreschi: si trattava forse di un edificio pubblico non lontano dall’area del foro della città romana".
L’alto rischio archeologico della zona, vicina appunto a Cividate Camuno, aveva fatto sì che, durante i lavori fosse presente l’archeologo Marco Mottinelli, come disposto dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per Bergamo e Brescia, a cui si era rivolta la ditta che doveva eseguire la manutenzione dei sottoservizi.
"Nella stessa via Cavour, nel 2003-2005 – spiega Serena Solano, funzionario archeologico della Soprintendenza – erano stati fatti importanti ritrovamenti, che avevano dato una fotografia molto complessa e articolata, che dal Neolitico arriva fino all’età romana. In particolare, per quest’ultima erano emersi resti di un edificio probabilmente pubblico".
Quanto ritrovato andrebbe a confermare non solo la presenza di questo edificio pubblico nella zona, ma anche che la città romana (sotto l’attuale Cividate) si estendeva oltre il fiume e comprendeva la parte di Malegno oltre l’Oglio. "L’elemento più interessante – prosegue Solano – è una porzione di parete in crollo, abbastanza consistente, uno spezzone di muro che conserva sui due lati parte di un intonaco affrescato in modo vivace: è stato trasportato nel magazzino della Soprintendenza, sarà restaurato e sarà oggetto di presentazioni".
F.P.